SCANDALOSI LEGAMI - QUINTA PUNTATA
Diana osservò Sartori da sotto le
ciglia abbassate. Sembrava sincero quando diceva di tenere alla propria figlia.
Forse era un padre assente, ma non per questo disinteressato. Si inumidì le
labbra, prima di rispondergli. – Mi dia retta, cerchi di passare un po’ più di
tempo insieme a lei. Le parli e soprattutto ascolti cosa ha da dirle. Questo è
l’unico consiglio che posso darle.
– E se non volesse confidarsi con me?
Viola è quasi una donna, ormai. Forse ha bisogno di una figura femminile che la
guidi e la consigli.
Sartori era un uomo acuto e perspicace, su
questo non aveva il minimo dubbio. – Pensa che la madre parlerebbe con Viola,
se le facesse presente che sta attraversando un periodo difficile?
Lui fece una risata amara. – Ne dubito
fortemente. Però potrebbe provare a parlarci lei.
– Io? – Diana sgranò gli occhi, incredula.
– Perché io?
– Be’, è la sua insegnante e mia figlia la
stima molto. Le sarei infinitamente grato, se mi facesse questo favore.
Diana esitò. Non era professionale
lasciarsi coinvolgere nella vita di quell’uomo affascinante e carismatico. Però
era anche vero che in gioco c’era la carriera scolastica di Viola e, come
insegnante, lei aveva tutto il diritto di cercare di capire se la ragazza aveva
dei problemi. Alla fine annuì. – D’accordo. Farò un tentativo.
Il sorriso che Sartori le dedicò la fece
avvampare. Era un sorriso caldo, intimo, da camera da letto. Avrebbe dovuto
metterla a disagio e irritarla, invece la eccitò. In quel momento avrebbe dato
qualsiasi cosa per un contatto fisico, ma non doveva dimenticare il fatto che
lui, con ogni probabilità, era abituato a donne ben diverse da lei: eleganti,
raffinate e bellissime. Ora che le veniva in mente, aveva letto qualche
articolo su Andrea Sartori, sulle riviste di gossip. Si diceva che cambiasse
compagna di letto ogni notte. Ed era solito accompagnarsi a modelle o dive del
cinema e della televisione. Sicuramente doveva trovare lei, una povera
professoressa zitella, decisamente scialba e poco allettante. Se stava facendo
il cascamorto, era unicamente per convincerla a dargli una mano con Viola e
sarebbe risultato oltremodo patetico se lei si fosse convinta del contrario.
Il suo umore peggiorò all’istante e per
fortuna l’arrivo del cameriere la salvò da un momento di forte imbarazzo. Lasciò
che le riempisse il calice di un vino bianco vivace, che mandò giù con estremo
piacere.
Ricomponiti,
Diana. Quell’uomo non sarà mai tuo.
* * *
Dopo la cena Sartori la
riaccompagnò a casa, come un perfetto gentiluomo. Guidava una di quelle auto
sportive che solo gli uomini molto ricchi possono permettersi e questo la fece
sentire a disagio. Che cosa ci faceva lei, lì, con lui? Erano persone così
diverse.
Quando raggiunsero la palazzina in cui
abitava, cercò di dissuaderlo dall’accompagnarla fino al portone. Ma avere la
meglio su quell’uomo era un’impresa superiore alle sue possibilità e alla fine
dovette cedere. Lasciò che le aprisse la portiera dell’auto, guidandola lungo
il marciapiede deserto, rischiarato da un unico lampione.
Impiegò più del dovuto a trovare le chiavi
di casa, nella borsa ricolma di oggetti inutili, e quando riportò lo sguardo su
di lui si avvide che la stava fissando intensamente. Si morse il labbro,
confusa. Cosa intendeva fare? La risposta le giunse inaspettata: Sartori la
afferrò saldamente, mettendole una mano dietro la nuca mentre l’altra le
stringeva la vita. La teneva così stretta che riusciva a sentire il battito
calmo e regolare del suo cuore. Quasi non riusciva a respirare.
– Grazie per la bella serata, Diana – la
sua voce le procurò un lieve fremito. Era talmente vicino che poteva aspirare
il suo odore, un misto di cuoio e acqua di colonia, molto maschio.
– Grazie a lei per la cena, signor
Sartori. È stata squisita.
– Andrea.
– Come? – Quasi non riusciva ad afferrare
il senso delle sue parole. Sbatté le ciglia, come per schiarirsi le idee.
– Chiamami Andrea. Voglio sentire il mio
nome sulle tue labbra.
A quel punto era completamente soggiogata
da lui. – Andrea – mormorò, senza fiato.
Lui la premette più forte a sé e il suo
ventre entrò in contatto con qualcosa di duro. Diana sollevò immediatamente lo
sguardo, il cuore che le batteva in petto come un uccellino impazzito.
Non riusciva a crederci. Si sforzò di
trovare un modo per gestire la situazione in maniera adeguata, ma provava un
profondo imbarazzo. Cielo, aveva il pene di Sartori contro il proprio stomaco.
Il pene in erezione, per l’esattezza.
E anche piuttosto grosso.
Poi Sartori lasciò andare la presa e
appoggiò le mani ai lati della sua testa, bloccandola contro il portone di casa
e fissandola con occhi di brace. Nessuno dei due disse una parola. Lui chinò il
capo, senza distogliere lo sguardo, e Diana deglutì. Realizzò in quel preciso
istante che stava per baciarla e, maledizione, lei desiderava da morire che lo
facesse.
Etichette: erotico, New Adult, Romanzi a puntate
4 Commenti:
Cara consorella Laura, ho cominciato a leggere la prima puntata, e volevo lasciarti un commento, ma poi ho proseguito fino a questa. Tu sei la dimostrazione che chi sa scrivere riesce a intrigare anche con storie comuni. Però ci hai lasciati in un momento cruciale... a quando la prossima puntata? Che la Dea ti benedica, Anonima Strega
Carissima Anonima Strega, lo so... sono stata crudele. :-) La prossima puntata sarà presto online. Un abbraccio e grazie del commento.
Sono tornata!
Ho passato un periodo INFERNALE al lavoro... una delle poche cose positive di questo periodo di apnea, che mi ha tenuta lontana da ogni tipo di lettura che non fosse lavorativa :( ..., è stata che, avendo trascurato un po' tutto il resto, quando sono tornata a trovarti ho potuto leggere due puntate di seguito della storia di Diana e Andrea!
Ma Viola e Jacopo? Non lasciarci troppo in sospeso anche con loro, mi raccomando!
Un abbraccio
Eva P.
PS Sai che sto pensando di seguire il tuo esempio e pubblicare qualcosa di mio a puntate sul mio blogghino? Il mio genere è un po' diverso dal tuo, non riesco a tratteggiare la parte più rossa e hot dell'amore come fai tu, ma spero lo stesso di poter regalare qualche sorriso a chi mi leggerà. Grazie dell'ispirazione!
Ciao, Eva. Mi spiace che tu abbia avuto problemi per via del lavoro, ma ti capisco. Un paio di anni fa, ho vissuto anch'io momenti infernali in campo lavorativo. Viola e Jacopo torneranno presto, te lo assicuro.
Ma sai che la tua è un'idea grandiosa? Verrò a leggerti volentieri, anche perché ho già avuto un assaggio delle tue capacità su "La mia biblioteca romantica" e il tuo stile mi piace un sacco. Non importa quanto hot sia una storia, quello che conta sono le emozioni che suscita e il modo in cui è scritta. Quindi, in bocca al lupo per questa tua nuova avventura!
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