tag:blogger.com,1999:blog-38570061825035657952024-02-19T08:55:25.516+01:00Laura Gay scrittriceAutrice di romance e romanzi erotici presso Delos Digital oppure come self.
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Laura Gayhttp://www.blogger.com/profile/09156619863253323096noreply@blogger.comBlogger77125tag:blogger.com,1999:blog-3857006182503565795.post-26756409083088343362015-06-21T18:32:00.000+02:002015-06-21T18:32:06.108+02:00AVVISO AI LETTORI<span style="font-size: large;">Carissimi amici,</span><br />
<span style="font-size: large;">vi informo che il mio blog ha traslocato. Per un breve periodo di tempo questo resterà online, ma poi verrà cancellato. Potete comunque trovare tutti i miei post nel nuovo blog, qui:</span><br />
<br />
<a href="http://lauragayblog.blogspot.it/" target="_blank">http://lauragayblog.blogspot.it/</a><br />
<br />
BUONA LETTURA!Laura Gayhttp://www.blogger.com/profile/09156619863253323096noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3857006182503565795.post-90452721121827255782015-06-20T17:58:00.001+02:002015-06-20T17:58:48.691+02:00SCANDALOSI LEGAMI - DODICESIMA PUNTATA<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<div class="MsoNormal">
Andrea rabbrividì di piacere.
Diana lo stava facendo impazzire, strofinando le mutandine bagnate contro il
suo sesso. Era quasi una tortura. A un tratto gli slacciò la cintura,
guadagnandosi l’accesso alla zip. Lui si irrigidì. Era talmente teso che non
riusciva neppure a respirare. Sussultò quando lei gli afferrò il pene fra le
esili dita, cominciando ad accarezzarlo in tutta la sua lunghezza, dalla base
alla punta congestionata.</div>
<div class="MsoNormal">
Si lasciò sfuggire un sospiro. Lei lo
stava toccando in modo lieve, stringendolo delicatamente e Andrea era sul punto
di perdere il controllo. – Cristo, Diana…</div>
<div class="MsoNormal">
– Shh… lasciami fare, ti prego.</div>
<div class="MsoNormal">
Sentiva il sudore imperlargli la fronte e
strinse i denti. Poi le afferrò le cosce, insinuando le dita sotto la gonna,
alla ricerca delle mutandine. Voleva, no… <i>doveva
assolutamente</i> sentirla. Sfiorare la carne calda e umida che aveva fra le
gambe. Era una necessità, come respirare. Finalmente trovò l’elastico degli
slip e lo tirò, strappandolo. – Adoro il tuo sesso bagnato – disse in un
rantolo, strofinando il pollice contro la sua fessura. – Vorrei avere il tempo
necessario per aprirti e leccarti, fino a farti urlare di piacere.</div>
<div class="MsoNormal">
Diana gemette contro il suo orecchio. –
Oh, cielo! Andrea, ti prego… non posso più aspettare.</div>
<div class="MsoNormal">
Spinse il pollice dentro di lei,
eccitandola. Desiderava farle perdere la ragione, allo stesso modo in cui lei
la stava facendo perdere a lui.</div>
<div class="MsoNormal">
– Hai dei preservativi? – La voce roca di
Diana lo riportò alla realtà.</div>
<div class="MsoNormal">
– Cazzo, sì.</div>
<div class="MsoNormal">
Frugò freneticamente nella tasca dei
calzoni, tirando fuori una confezione di plastica che strappò coi denti. – Non
esco mai senza.</div>
<div class="MsoNormal">
Lei fece un sorrisino malizioso. – Già,
immagino.</div>
<div class="MsoNormal">
Andrea si infilò la protezione, senza
staccare gli occhi dai suoi. Non c’era niente di più erotico dello sguardo
fisso sulla propria donna, nell’istante prima del possesso. Anche Diana non gli
toglieva gli occhi di dosso, pareva ammirare il suo uccello duro e gonfio,
pregustando il momento in cui l’avrebbe avuto dentro di sé. Be’, non l’avrebbe
fatta aspettare a lungo.</div>
<div class="MsoNormal">
All’improvviso
l’afferrò per i fianchi e la penetrò, sentendosi avvolgere dalla sua guaina
stretta e bollente. Quello era il Paradiso, non aveva dubbi. Ansimò forte
mentre Diana cominciava a muoversi, sollevandosi sulle ginocchia e riaffondando
dentro di lui. Aveva il volto arrossato dal piacere, la testa reclinata di lato
e lunghi riccioli bruni che le erano sfuggiti all’acconciatura e ora le
ricadevano sulle spalle. Non era mai stata più bella.</div>
<div class="MsoNormal">
Mentre continuava a cavalcarlo con una
forza disperata, Andrea le infilò le mani sotto alla maglia, slacciandole il
reggiseno e accarezzandole i seni. Le punte dei capezzoli si ersero come
sassolini e lui le stuzzicò coi pollici, strappando a Diana altri gemiti e
sospiri.</div>
<div class="MsoNormal">
Chiuse gli occhi, lasciandosi cullare da
quelle meravigliose sensazioni. Sentiva di essere sul punto di perdere
l’equilibrio costruito durante tutti quegli anni. Era come se Diana avesse
toccato un nervo scoperto e ora si ritrovasse lì, vulnerabile e inerme, di
fronte a quella donna che gli stava facendo provare tutto quel piacere, senza
chiedere niente in cambio. Non era abituato a rapporti di quel genere. Le sue
amanti erano solite farsi ricompensare con regali costosi: viaggi, gioielli e
abiti di lusso. Diana non gli aveva chiesto nulla, eppure gli si stava donando
con una foga e un trasporto inusuali, lasciandolo annichilito e senza fiato.</div>
<div class="MsoNormal">
– Dio, sei così stretta… – mormorò,
ansimando in preda a una dolce agonia. A sua volta, lei fece un sospiro, lasciandosi
penetrare ancora più in profondità. Aveva lo sguardo offuscato dal piacere e
Andrea non si sarebbe mai stancato di guardarla. Si rese conto di essere sul
punto di venire, quando lei fu scossa da un tremito. Era così bagnata e
scivolosa che il suo uccello entrava e usciva da lei con agilità. I muscoli
interni della sua fica si contrassero, risucchiandolo dentro, e a quel punto
Andrea esplose. Si aggrappò a lei, in un grido muto; il petto che si alzava e
abbassava in respiri frenetici. Il sudore gli imperlava il labbro superiore
quando infine si abbandonò, completamente distrutto, contro Diana.</div>
<div class="MsoNormal">
Si sentiva svuotato. E non era mai stato
meglio in vita sua.</div>
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; mso-fareast-theme-font: minor-fareast;"><br clear="all" style="mso-special-character: line-break; page-break-before: always;" /></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgX6zRjlBVdLvkYFlQiyoGIGzkXTUfiFzGggeVla23KQWdNI2lILE134Zret2F4FIyUI4QZ7qAvd14LLSZZZ-9XgisbjYJh-UzM0-71qN2UZSa7YcMfaeQSyLmfb2noof0ViJuJ0EAiYWwv/s1600/839aa0410c4e0a20ebbf672d13bf98bc.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgX6zRjlBVdLvkYFlQiyoGIGzkXTUfiFzGggeVla23KQWdNI2lILE134Zret2F4FIyUI4QZ7qAvd14LLSZZZ-9XgisbjYJh-UzM0-71qN2UZSa7YcMfaeQSyLmfb2noof0ViJuJ0EAiYWwv/s1600/839aa0410c4e0a20ebbf672d13bf98bc.jpg" /></a></div>
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; mso-fareast-theme-font: minor-fareast;"><br /></span>
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; mso-fareast-theme-font: minor-fareast;"><br /></span>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; mso-fareast-theme-font: minor-fareast;">* * *</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; mso-fareast-theme-font: minor-fareast;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
Andrea parcheggiò l’auto e
percorse il vialetto d’accesso al complesso residenziale, situato sulle alture
di Cavoretto. Si infilò nell’ascensore e premette il pulsante, la mente assorta
nelle proprie riflessioni. Scostò il polsino della giacca sgualcita e guardò il
Rolex d’oro che portava al polso. Forse aveva un po’ di tempo per farsi una
doccia, prima di cena.</div>
<div class="MsoNormal">
L’idea di lavarsi via l’odore di Diana che
gli si era appiccicato addosso non gli piacque neanche un po’. In genere non
vedeva l’ora di liberarsi dell’amante di turno e non aveva mai avuto pensieri
di quel genere. Ma quella volta era diverso.</div>
<div class="MsoNormal">
L’ascensore
si fermò all’ultimo piano con uno scossone e Andrea scese, infilando una mano
nella tasca dei calzoni, alla ricerca delle chiavi. Aprì la porta e tutti i
suoi progetti di una serata all’insegna del relax si infransero non appena il
suo sguardo cadde su Viola, seduta sul divano del soggiorno. Indossava una
gonna inguinale e una maglia talmente scollata che le si vedeva l’ombelico. Per
non parlare della faccia imbellettata come quella di un pagliaccio.</div>
<div class="MsoNormal">
Si arrestò di colpo. – Come cazzo ti sei
combinata? </div>
<div class="MsoNormal">
Di
solito evitava le imprecazioni di fronte a sua figlia, ma stavolta non era
proprio riuscito a frenarsi in tempo. Le lanciò un’occhiata incendiaria mentre
le si avvicinava, cauto. Viola roteò gli occhi e sbuffò, in quella maniera
irritante, tipica degli adolescenti. </div>
<div class="MsoNormal">
– Mi sono messa la gonna. Cosa diavolo c’è
di male?</div>
<div class="MsoNormal">
Andrea si trattenne dal prenderla a
schiaffi. Detestava quando Viola gli mancava di rispetto. Inarcò un
sopracciglio. – Ti sei messa la gonna? Ah, allora indossi qualcosa, perché
così, a prima vista, sembri completamente nuda.</div>
<div class="MsoNormal">
Lei scattò in piedi, lo sguardo bellicoso.
– Che esagerato! E poi da che pulpito viene la predica. Le tipe con cui sei solito
uscire tu sono decisamente più scosciate di me.</div>
<div class="MsoNormal">
Andrea si morse la lingua. Piccola
insolente! – Le tipe con cui sono solito uscire io non sono affar tuo. E per
inciso, si tratta di donne adulte, non di ragazzine.</div>
<div class="MsoNormal">
Viola alzò il mento, gli occhi che si
stringevano fino a diventare due fessure. – Io non sono una ragazzina. Ho
diciotto anni, nel caso tu l’abbia scordato. Sono maggiorenne e pertanto posso
vestirmi come più mi piace.</div>
<div class="MsoNormal">
– Stammi bene a sentire, ragazzina: non
usare questo tono con me. Sono tuo padre e mi devi rispetto.</div>
<div class="MsoNormal">
– E allora tu smetti di trattarmi come una
poppante.</div>
<div class="MsoNormal">
Viola lo fissò, una rabbia accecante negli
occhi chiari. Ma prima che potesse risponderle a tono, si lanciò lungo il
corridoio, singhiozzando. Andrea sentì sbattere la porta della sua stanza e
trattenne un’imprecazione.</div>
<div class="MsoNormal">
Perché diamine era così difficile fare il
padre? Avrebbe avuto bisogno di un manuale d’istruzioni, da tirare fuori in
situazioni come quella. Percorse l’intero soggiorno a grandi falcate e afferrò
il cordless situato su un mobile in mogano. Compose il numero velocemente,
lasciando trasparire tutta la sua frustrazione. Diana rispose dopo un po’, il
tono di voce spazientito. – Pronto? Chi parla?</div>
<div class="MsoNormal">
Andrea trattenne un sorriso. Ancora non
aveva memorizzato il suo numero?</div>
<div class="MsoNormal">
– Sono io, Andrea. Ti disturbo?</div>
<div class="MsoNormal">
Dall’altra parte sentì un sospiro. –
Andrea, te lo chiedo per favore: lasciami in pace!</div>
<div class="MsoNormal">
Per essere la stessa donna che aveva avuto
un orgasmo multiplo nella sua auto, solo poche ore prima, la sua risposta gli
parve un po’ fredda. E <i>fredda </i>era un
eufemismo.</div>
<div class="MsoNormal">
– Ho bisogno del tuo aiuto. Si tratta di
Viola.</div>
<div class="MsoNormal">
– La devi smettere di usare Viola come
scusa per infilarti nel mio letto.</div>
<div class="MsoNormal">
Alla faccia della sincerità! Andrea si
grattò la punta del naso. – Tecnicamente non eravamo in un letto e mi sembra
che tu ne abbia goduto tanto quanto me. O sbaglio?</div>
<div class="MsoNormal">
– Andrea, non è questo il punto. Sono
stata benissimo con te, è vero. Ma questa storia deve finire. Adesso.</div>
<div class="MsoNormal">
Avrebbe voluto prendere a calci il muro. O
mettere le mani addosso a qualcuno. Invece, si limitò a inspirare ed espirare,
piano. – D’accordo. Non ho intenzione di litigare con te, ora. Ma, ti prego…
dammi una mano con Viola perché sto impazzendo.</div>
<div class="MsoNormal">
– Che è successo?</div>
<div class="MsoNormal">
In quello stesso istante Andrea sentì i
passi di sua figlia nel corridoio, poi la porta di casa venne aperta e richiusa
con un tonfo sordo. Viola era uscita senza neppure salutarlo. Di bene in
meglio. Si rimangiò l’ennesima imprecazione e rispose: – Vieni da me e te lo
spiego.</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQa-1f_oECqJNKBFg2jx9ify28N6dVeomBtC-N0Sd6doJW7ik4zrI1BDlEpLNl5GKG62P6MzHLpTP3QYEAW7Xf-UbGh2ndMNsokWURw7M_DteARPmh9KXxAwcPfcPt6KHcLBfCsAjpOiA5/s1600/383d1d787bc4d9ebe926e731175b00ba.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQa-1f_oECqJNKBFg2jx9ify28N6dVeomBtC-N0Sd6doJW7ik4zrI1BDlEpLNl5GKG62P6MzHLpTP3QYEAW7Xf-UbGh2ndMNsokWURw7M_DteARPmh9KXxAwcPfcPt6KHcLBfCsAjpOiA5/s320/383d1d787bc4d9ebe926e731175b00ba.jpg" width="229" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
</div>
Laura Gayhttp://www.blogger.com/profile/09156619863253323096noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3857006182503565795.post-87213415279682422442015-06-13T19:07:00.001+02:002015-06-13T19:07:57.554+02:00SCANDALOSI LEGAMI - UNDICESIMA PUNTATA<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Jacopo sollevò lo sguardo dal
registro e all’improvviso si sentì come se gli avessero risucchiato l’aria dai
polmoni. Viola Sartori si era chinata a raccogliere una penna che le era
inavvertitamente scivolata per terra e la sua gonna – già di per sé inesistente
– si era accorciata di brutto, lasciando scoperte un paio di cosce da urlo.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Deglutì a fatica, tornando a fissare il registro
senza vederlo.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Doveva stare calmo, ma l’effetto che
quella ragazza aveva su di lui era devastante. Il suo cervello stava ancora
cercando di elaborare l’immagine di quelle gambe ben tornite. Era una sua
impressione o sotto la gonna aveva intravisto anche un paio di slip di pizzo
nero?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Professore, vorrei farmi interrogare –
la vocina squillante della Sartori lo fece sudare freddo. No, non poteva
farcela. Era già una tortura così, senza averla vicino.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Si schiarì la voce, imponendosi di
respirare regolarmente. Cosa che aveva smesso di fare nel preciso istante in
cui il suo sguardo era scivolato su di lei. – La prossima volta, Viola. Oggi
vorrei che cominciassimo a leggere insieme <i>Romeo
e Giulietta</i>. – Vuoi cominciare tu, per favore?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Nei suoi occhi lesse una punta di
delusione che si costrinse a ignorare. Era possibile che lo facesse apposta a
provocarlo? Cosa sperava di ottenere in ogni caso? Aprì il libro di testo e
rimase in attesa. Un attimo dopo Viola iniziò a leggere, con un pizzico di
esitazione. Jacopo adorava il timbro della sua voce, così dolce e femminile.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ancora una volta si impose di mantenere la
concentrazione. Andando avanti così, sarebbe stata un’impresa riuscire ad
arrivare illesi al termine dell’ultima ora. Viola continuò a leggere per un
po’, finché non fu sostituita dalla sua compagna di banco e poi da Scarpati. In
effetti la pronuncia di quest’ultimo non era delle migliori; avrebbero dovuto
lavorarci su. A Jacopo scappò un mezzo sorriso, quando ricordò la conversazione
avuta con Viola al Caffè Torino, davanti a una tazza di cioccolata calda.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
A guardarla, adesso la ragazza sembrava
un’altra persona. Aveva perso la propria aria fanciullesca e si era trasformata
in una bomba sexy. Appariva persino più grande della sua età, con le lunghe
ciglia ricoperte da uno spesso strato di mascara e le labbra lucide di
rossetto.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi90zA_5e-kW-9t4oStpgyiqt0yOdoHAHsnWGonpItVabiB6kr91NoH6SzYA55JvoGj42sNOqdnTgGCI6A-ZtU9ZCaz3hYxIejhyTeoCIKrNeIUjuibj0grAcSEPIVF4XHuGTPvGd_ljcF5/s1600/1779_690772651_misbarton_H204437_L.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi90zA_5e-kW-9t4oStpgyiqt0yOdoHAHsnWGonpItVabiB6kr91NoH6SzYA55JvoGj42sNOqdnTgGCI6A-ZtU9ZCaz3hYxIejhyTeoCIKrNeIUjuibj0grAcSEPIVF4XHuGTPvGd_ljcF5/s320/1779_690772651_misbarton_H204437_L.jpg" width="240" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Era talmente immerso nei suoi pensieri
che, quando sentì il suono squillante della campanella, gli parve fossero
trascorse ore. Rivolse alla classe un sorriso imbarazzato e si sistemò il
colletto della camicia. – Sartori, potresti fermarti qualche minuto? Avrei
bisogno di parlarti.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
I ragazzi si alzarono, spostando sedie e
chiacchierando animatamente tra loro. Viola invece rimase immobile nel banco, i
grandi occhi azzurri spalancati dallo stupore. – Certo, professore.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Jacopo si grattò il mento, perplesso. –
Cosa hai fatto alla guancia? – l’aveva notato solo in quell’istante: Viola
aveva un cerotto, appena sotto lo zigomo destro.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La
ragazza si alzò in piedi. – Oh, solo un graffio. Ho avuto un incidente col
motorino sabato, mentre tornavo a casa.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Santo cielo! Perché non mi hai chiamato?
È tutto a posto?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Viola esitò e quando rispose, il suo
sguardo era incerto, confuso. – Be’, ho chiamato mio padre. Mi è venuto a
prendere al Pronto Soccorso.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Che idiota! Perché mai avrebbe dovuto
telefonare a lui? Solo perché avevano preso una cioccolata insieme, per parlare
di una dannata recita scolastica, non significava che avessero un qualche
legame stretto.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i>Ti
piacerebbe, vero Torre?</i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Scacciò la propria irritante vocina
interiore e le sollevò il mento con due dita, per esaminare lo zigomo
tumefatto. – Hai preso una bella botta, eh? Ti fa molto male?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lei reagì arricciando il bel nasino
aristocratico e a Jacopo cominciarono a prudere le mani, dalla voglia di
seguire il suo profilo, dal naso fino alla dolce curva delle labbra. Era
decisamente impazzito. Aveva il corpo in fiamme, solo per averle sfiorato il
mento!</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Non troppo – si decise a rispondere
Viola, fissandogli intensamente le labbra. Jacopo sentì un formicolio lungo la
spina dorsale e dovette schiarirsi la gola, prima di riprendere la parola. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– A ogni modo, ti ho trattenuta in classe
per chiederti se ti andrebbe di provare qualche scena dello spettacolo, uno di
questi pomeriggi. Ancora non ho deciso a chi assegnare la parte di Romeo, ma
potremmo cominciare noi due. Giusto per prendere familiarità con i personaggi.
Che ne dici?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Viola si attorcigliò una ciocca di capelli
attorno a un dito, lo sguardo sognante. – Perché non interpreti tu Romeo?
Saresti perfetto per la parte.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Jacopo sentì le viscere contrarsi. Fece
una risatina nervosa e si scostò da lei, nel tentativo di riacquistare un po’
di lucidità. – Vedremo, Sartori. Per il momento, incontriamoci qui domani
pomeriggio, dopo le ore di lezione.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lei annuì assorta. – D’accordo. Non vedo
l’ora, professore.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La guardò allontanarsi, gli occhi
calamitati dal lieve dondolare dei suoi fianchi. Un velo di sudore gli ricoprì
la fronte. In che guaio si era cacciato? Forse l’idea della recita non era
stata così buona come aveva pensato in principio. Diamine, era un uomo in carne
e ossa, dopotutto.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj03waXucgA-lBJAT8yEherVXvW1J9imGOm_OTSAxwqYuf-GewRgPQExbdEpPmJKzJqJI701_Yl40-u8GOj_RvLygsoLsn-qnAn1SlDGOQvSb9bA3kw9z5QyYPEquJqHbuIA9P1fSOulisD/s1600/Jared+Leto+10.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj03waXucgA-lBJAT8yEherVXvW1J9imGOm_OTSAxwqYuf-GewRgPQExbdEpPmJKzJqJI701_Yl40-u8GOj_RvLygsoLsn-qnAn1SlDGOQvSb9bA3kw9z5QyYPEquJqHbuIA9P1fSOulisD/s1600/Jared+Leto+10.jpg" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
* * *</div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Diana si fermò a un passo da
Sartori, in piedi sul piazzale della scuola. Le dava le spalle e stava fissando
un punto lontano, lo sguardo perso nel nulla come se riflettesse. Il suo cuore
aumentò i battiti. – Sei venuto a prendere Viola? – chiese, facendolo voltare.
– Bene, hai seguito il mio consiglio. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il liceo classico Gioberti era un viavai
di ragazzini urlanti che si precipitavano in strada, zaino in spalla e
l’esuberanza tipica dei giovani. Diana vi era ormai abituata, ma Andrea
appariva come un pesce fuor d’acqua in quell’ambiente.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Sali – le disse all’improvviso,
perentorio.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Come?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Le indicò l’auto in attesa, accanto al
marciapiede. Non era la stessa con cui era passato a prenderla la sera in cui
l’aveva portata fuori a cena. Questa era una berlina nera, coi vetri oscurati e
un autista al volante. La tipica macchina dell’uomo d’affari, insomma.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Diana esitò. – Non aspetti tua figlia?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Viola tornerà a casa con Daniela, la sua
compagna di banco. Ho bisogno di parlare con te. Da solo.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Avrebbe voluto rispondergli per le rime.
Non sopportava i suoi modi di fare autoritari e dispotici, ma non voleva fare
scenate davanti alla scuola. Pertanto si infilò all’interno dell’auto,
aggiustandosi la gonna al ginocchio che le si era sollevata di qualche
centimetro. Andrea si sistemò al suo fianco, appoggiandosi allo schienale di
pelle, lo sguardo fisso su di lei, quasi intendesse farle la radiografia. Da
quella distanza riusciva a sentire l’odore del suo dopobarba. Era buonissimo.
Mentre lo inalava a pieni polmoni, si impose di restare calma. Quell’uomo le
suscitava reazioni insolite, che doveva assolutamente evitare.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Allora? – lo sfidò con lo sguardo.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ignorando la sua domanda, Sartori fece un
cenno all’autista che avviò il motore. La berlina scivolò attraverso il
traffico, imboccando Viale Regina Margherita e finalmente Andrea tornò a
prestarle attenzione. Le prese una mano, lasciando scorrere le dita sul palmo e
poi sulla carne sensibile del polso. Nonostante la temperatura esterna fosse piuttosto
fredda, Diana si sentiva accaldata. Si tolse il cappotto con dita tremanti,
facendosi aria con la mano. – Cielo, si soffoca qui dentro.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lo sguardo di Andrea era intenso, come
quello di un predatore. Premette un pulsante e un vetro oscurato si alzò fra
loro e l’autista, che continuò a guidare indisturbato. Un istante dopo, quasi
senza accorgersene, Diana si ritrovò sulle ginocchia di Sartori, le labbra
premute a forza contro le sue. Aveva il respiro corto mentre una scintilla di
lussuria le incendiava l’anima e il corpo.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRBKasreDAm-SEMMSxtb3CQRcxHEe6a4Vo-tBlNXzFztwF8tc60-vaMbzks7JHAXLmefbLe6BXWspJsHbmGyqXqUsnhPipi7Sq6qAV1-FsgyOhX81XkHCuQu_6x-bOM5-zI1fkaZXqHSHz/s1600/11335147_850044528407364_1199367851_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRBKasreDAm-SEMMSxtb3CQRcxHEe6a4Vo-tBlNXzFztwF8tc60-vaMbzks7JHAXLmefbLe6BXWspJsHbmGyqXqUsnhPipi7Sq6qAV1-FsgyOhX81XkHCuQu_6x-bOM5-zI1fkaZXqHSHz/s320/11335147_850044528407364_1199367851_n.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Avrebbe voluto respingerlo, negarsi a lui
con tutte le forze. Ma non poteva. Una scarica di adrenalina la spinse verso
quel corpo possente, verso quella bocca carnosa, così sensuale ed erotica.
Adorava il modo in cui baciava, come se non potesse farne a meno e da quel
bacio dipendesse la sua stessa vita. Mettendo da parte ogni freno inibitore,
Diana gli succhiò la lingua strappandogli un gemito roco. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Dio, piccola – sibilò, staccandosi da
lei; il petto che si alzava e abbassava freneticamente. – Adoro quando mi baci
così. Mi fai desiderare la tua bocca su altre parti del mio corpo. Solo a
immaginarti mentre me lo succhi con una tale avidità… dannazione, di questo
passo diventerò pazzo.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Diana cercò di ricomporsi. Doveva a tutti
i costi riprendere il controllo, ma non era affatto facile. – Perché non vuoi
lasciarmi in pace, Andrea? Puoi avere centinaia di donne adoranti ai tuoi
piedi. Ti basta schioccare un dito!</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Sartori le lanciò un’occhiata incendiaria.
– Io non voglio una donna adorante, voglio <i>te</i>!</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Perché? È il fascino del proibito che ti
attira? Mi vuoi perché ti ho detto di no? </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Non lo so – il respiro gli si era fatto
affannoso. Le sue mani scivolarono sulla sua schiena e tentarono di infilarsi
sotto il suo golfino di lana. – So solo che ti voglio. Adesso.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Stentava a crederlo. Cosa diavolo poteva
avere lei di così irresistibile per un uomo come Sartori? Chiaramente era solo
un capriccio e, una volta che l’avesse posseduta, l’avrebbe messa da parte come
un fazzolettino di carta usato. Cercò di spingerlo via, ma era una montagna di
muscoli d’acciaio. Lui riprese a baciarla sul collo, sollevandole la gonna. La
sua lingua era dappertutto: sulle orecchie, la fronte, gli zigomi… la stava
inondando di baci umidi e roventi, mentre le mani si facevano strada tra le sue
cosce.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Annaspando Diana gli afferrò i polsi,
bloccandolo. – Sei pazzo? Siamo in una macchina, in pieno centro cittadino!</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Andrea si fermò solo il tempo necessario
per lanciarle un’occhiata piena di desiderio. – L’auto ha i vetri oscurati. Non
può vederci nessuno. Cristo, Diana… ho bisogno di te. Un bisogno disperato.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Come non cedere a quella supplica accorata?
Diana esitò. Probabilmente se ne sarebbe pentita più tardi, quando lui
l’avrebbe messa nel dimenticatoio, dopo averla usata. Ma adesso Andrea era lì,
a sua disposizione e, cielo, sarebbe stata folle a non approfittarne.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i>Solo
per questa volta, Ricci. Coraggio!</i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Si spostò per mettersi a cavalcioni su di
lui, strofinandosi piano sulla sua erezione. La gonna le era risalita
all’altezza delle cosce e soltando un paio di slip striminziti la separavano
dalla beatitudine che Sartori le prometteva. Sospirò, allacciandogli le braccia
attorno al collo e impossessandosi di nuovo delle sue labbra. Gli leccò la
bocca, poi passò la lingua sulla sua mascella tesa e giù fino al collo. Voleva
assaporarlo. Tutto.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Andrea si lasciò sfuggire un ringhio. –
Sbaglio o questo è un sì?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Tu che ne dici, Sartori?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ondeggiò sulle proprie ginocchia,
accarezzando il suo pene eccitato. Il fiato di Andrea uscì come un sibilo tra i
denti, quasi stesse facendo uno sforzo tremendo per trattenersi. Averlo in suo
potere le piacque, molto più di quanto avrebbe immaginato. – Anch’io ho bisogno
di te – bisbigliò, continuando a sfregarsi contro di lui. Mi hai provocata e
ora dovrai subirne le conseguenze.</div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La sua bocca calò nuovamente su quella di
lui e diede inizio alle danze.</div>
Laura Gayhttp://www.blogger.com/profile/09156619863253323096noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-3857006182503565795.post-83320431555048353922015-06-04T18:29:00.000+02:002015-06-04T18:29:16.321+02:00SCANDALOSI LEGAMI - DECIMA PUNTATA<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Credimi, Giorgia… se lo lasci
perdere è meglio! Quell’uomo non ti merita – Diana prese un sorso della sua
birra, fissando l’amica negli occhi. Ancora non capiva perché perdesse il suo tempo
dietro a quell’idiota. Giorgia era bella, simpatica… avrebbe potuto avere altri
mille uomini ai suoi piedi.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– La fai facile tu. Sei abituata a contare
solo su te stessa. Da quanto tempo non ospiti un uomo nel tuo letto?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Diana quasi si strozzò. Cominciò a
tossire sputacchiando, gli occhi che le lacrimavano per lo sforzo. Avrebbe
voluto rispondere che proprio quello stesso pomeriggio ne aveva avuto uno per
le mani. Be’, non proprio in un letto… ma un divano contava ugualmente, no?
Arrossì al pensiero dell’orgasmo da urlo che l’aveva travolta e alle dita di
Sartori che si muovevano dentro di lei. Una vampata di calore l’avvolse e
dovette fare uno sforzo tremendo per ritrovare la voce. – E questo che c’entra?
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Giorgia la fissò con condiscendenza,
ficcandosi in bocca un’oliva – C’entra
eccome! Dovresti imparare a lasciarti andare ogni tanto. Altrimenti ti
verranno le ragnatele.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Sciocchezze! Ho un ottimo rapporto col
mio vibratore, sai? Dovresti provare. È poco rumoroso, non sporca e soprattutto
non pretende che io cucini, lavi e stiri per lui.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La sua amica pareva scettica e non poteva
darle torto. In realtà, lei stessa non credeva alle proprie parole. Non dopo
quello che era successo con Sartori. Giorgia sorseggiò il suo Martini e le
lanciò un’altra occhiata dubbiosa. – Be’, non sai che ti perdi. Vale la pena
sopportare qualche sacrificio, pur di avere il pene palpitante di un uomo fra
le gambe.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Giorgia le strizzò l’occhio e lei arrossì.
Come erano arrivate a quel punto? Ah, sì… parlando di quello stronzo di Fulvio.
Meglio riportare la discussione su un terreno meno pericoloso. – A ogni modo,
dovresti cominciare a frequentare altri uomini. Fulvio è un parassita. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Lo so, lo so… è che non ci riesco a
rinunciare a lui. È come un’ossessione!</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Be’, liberati di questa ossessione
allora!</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Diana stava cominciando a spazientirsi,
quando il suo cellulare si mise a suonare senza sosta. Infilò una mano nella
borsa e lo afferrò. – Pronto?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSms_tVPRuWBN-DHJC_7pFvA5jJ3TdlilBQBXRJ_SC6EdMomwrDtFceTU_1E4JHeHQF3kYVAD-yeBxiy8A09LS8tOLKwJtBEboCH3h0o3BBrbEZ1xZVzhCuRcTBq3X11facSc5hvhWCis2/s1600/68a5332d6e8c158ac715c1b6d25df77f.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSms_tVPRuWBN-DHJC_7pFvA5jJ3TdlilBQBXRJ_SC6EdMomwrDtFceTU_1E4JHeHQF3kYVAD-yeBxiy8A09LS8tOLKwJtBEboCH3h0o3BBrbEZ1xZVzhCuRcTBq3X11facSc5hvhWCis2/s320/68a5332d6e8c158ac715c1b6d25df77f.jpg" width="240" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La voce calda e sensuale di Sartori la
investì. – Ciao, Diana.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Oh, ciao. Come sta Viola? – Si augurò di
apparire tranquilla e pacata, ma in realtà il cuore le stava ballando una samba
sfrenata nel petto, mentre il suo viso assumeva un ridicolo color ciliegia.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Bene. Non si è fatta nulla di serio. Solo un taglietto di poca importanza e un ginocchio sbucciato.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Diana tirò un sospiro di sollievo. – Meno
male. Ero così preoccupata! A proposito, grazie per aver chiamato. Non eri
obbligato a farlo.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Dall’altro lato si udì un lieve sospiro. –
Diana, io… mi dispiace di essere corso via così all’improvviso e proprio sul
più bello.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Scherzi? Tua figlia ha avuto un incidente!
È naturale che tu sia andato da lei.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– A ogni modo, sono terribilmente
dispiaciuto. Permettimi di rimediare.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il cuore adesso prese a batterle nelle
costole. – Rimediare? E come?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Passa la notte con me.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
A Diana quasi prese un colpo. Dovette
inspirare, prima di riuscire a rispondere. E quando lo fece la sua voce era
ridotta a un sussurro. – Non posso.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Non puoi o non vuoi?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Non posso e sai anche il perché. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Diana…</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Senti, oggi è stato molto bello… ma non
si deve ripetere. Mai più.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Anche se non riusciva a
vederlo, Diana percepì la frustrazione di Andrea. Era anche un po’ la sua,
sebbene si rendesse conto di aver fatto la scelta migliore. Era meglio
scordarsi di lui e del suo fascino magnetico. La vita avrebbe ripreso il suo
corso naturale e lei non avrebbe rischiato di incasinarsi in una relazione
pericolosa.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ma allora perché faceva così male? Sentiva
un peso nel petto che le rendeva difficile respirare.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Se pensi che io mi arrenda così
facilmente, non mi conosci affatto – fu la risposta secca di Sartori. Poi la
comunicazione si interruppe, lasciandole addosso una forte inquietudine.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Chi era? – chiese Giorgia, inarcando un
sopracciglio color mogano.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Diana roteò gli occhi. – Un amico.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La risatina maliziosa che seguì quasi la
irritò. – Hai una storia e te la vuoi tenere per te? Non è così che ci si
comporta fra amiche.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Non ho nessuna storia! – sbottò, sempre
più nervosa. – E poi non stavamo parlando di Fulvio?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Giorgia la studiò da sotto le ciglia
abbassate. Anche uno stupido avrebbe capito che non le credeva per niente, ma
non le importava. Non aveva alcuna intenzione di parlarle di Andrea. Mai e poi
mai.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
* * *</div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Viola era nella sua stanza e
ascoltava assente il chiacchiericcio incessante della sua amica Daniela. Non avrebbe
dovuto confessarle i sentimenti che provava per Jacopo, questo era poco ma
sicuro. Aveva capito che era stata una pessima idea non appena le parole le
erano uscite di bocca e l’aveva vista sgranare gli occhi. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Devi assolutamente fare qualcosa! –
sbottò Daniela all’improvviso, destandola dalle sue elucubrazioni.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Qualcosa come andarmi a nascondere?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La vide roteare gli occhi e appollaiarsi
sulla sua scrivania come se niente fosse. – No. Qualcosa del tipo convincerlo a
fare sesso con te. Non puoi arrivare vergine all’università!</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Per Daniela non aver mai fatto sesso con
qualcuno equivaleva ad aver commesso un crimine punibile col carcere a vita. Lei si
era buttata fra le braccia del primo ragazzo con cui era uscita, in seconda
superiore. Le aveva raccontato che non era stato un granché, ma che era stata
ben felice di averlo fatto e di essersi liberata della grave onta della
verginità. Naturalmente Viola non condivideva affatto le sue opinioni. Era una
ragazza all’antica: credeva nel vero amore e desiderava lasciarsi andare solo
una volta incontrata la persona giusta.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghcdAUuUhvXxH3zkTagCb3C3-x7NnMxG5dil8Vtw31_4XrBnIR-J-KanosbzMCtiTQWF2l-RJKeD2bpl_XoyhFYQbQL2zLT8vrVvHQZMe32wQ41HS0v8M6dXE-gT2Et3RxYGWMHVGAAINI/s1600/1779_990378974_072106mischapiratespremiereroute107_H161819_L.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghcdAUuUhvXxH3zkTagCb3C3-x7NnMxG5dil8Vtw31_4XrBnIR-J-KanosbzMCtiTQWF2l-RJKeD2bpl_XoyhFYQbQL2zLT8vrVvHQZMe32wQ41HS0v8M6dXE-gT2Et3RxYGWMHVGAAINI/s320/1779_990378974_072106mischapiratespremiereroute107_H161819_L.jpg" width="247" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Scosse la testa disgustata. – Dani, stiamo
parlando del nostro insegnante di inglese!</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Appunto. Un uomo adulto, con una buona
dose di esperienza. Praticamente perfetto. E poi hai ammesso che ti piace.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Viola scoppiò in una risata sarcastica. –
Come se questo risolvesse tutto. Per lui non esisto neppure!</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Perché ti vede ancora come una bambina.
E tu di certo non lo aiuti in questo, lasciatelo dire.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Viola corrugò la fronte. – In che senso?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Dovresti smettere di indossare jeans e
maglioni larghi, a lezione. Non possiedi qualcosa di più sexy? – Daniela scese
all’istante dalla scrivania e si infilò nel suo armadio, passando in rassegna i
suoi vestiti. Tirò fuori una maglietta elasticizzata dalla scollatura
prodigiosa e una minigonna di velluto. – Ecco, questi sono perfetti!</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
A Viola quasi non mancò il respiro. – Stai
scherzando? Non posso andare a scuola vestita in quel modo – In realtà, non
avrebbe indossato quella roba neppure in un locale notturno. Semplicemente non
era il tipo. Ma Daniela si mostrò irremovibile. Le lanciò uno sguardo torvo del
tipo: <i>non provarci neppure</i> e la
convinse.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Credimi – le sussurrò poco dopo, un
sorriso birichino a incurvarle le labbra. – Non appena ti vedrà con questi, la
smetterà di considerarti una bambina. Tutto quello che vorrà sarà infilarsi
nelle tue mutandine. Gli uomini non resistono a un bel paio di tette e a gambe
lunghe come le tue.</div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Viola nutriva forti dubbi in proposito. Ma
in fondo cosa aveva da perdere?</div>
Laura Gayhttp://www.blogger.com/profile/09156619863253323096noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-3857006182503565795.post-30581457203839028912015-06-01T18:47:00.003+02:002015-06-01T18:47:47.203+02:00COOKIES POLICY<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
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<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt;">
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<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: center;">
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<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">I cookie sono
piccoli file di testo salvati sul Suo computer o sul Suo dispositivo mobile.</span></b><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Non occupano molto spazio, e, una volta scaduti, saranno rimossi
automaticamente. Alcuni cookie scadranno alla fine della Sua sessione Internet,
mentre altri rimarranno salvati per un periodo più lungo, ma comunque limitato.<b> Questo
sito usa i cookie per fare sì che la Sua visita sia il più possibile piacevole.
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funzione di consentirle di sfogliare il sito web e di vedere determinate foto.
Altri servono a darci un'idea delle Sue esperienze nel corso della Sua visita,
per esempio le difficoltà che incontra nel trovare quello che cerca; in tal
modo possiamo migliorare e rendere il più possibile piacevoli le Sue visite
future.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Per ulteriori
informazioni si rimanda a </span><a href="http://www.cookiecentral.com/" target="_blank"><span style="color: blue; font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Cookie central</span></a><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">TIPOLOGIE DI
COOKIE UTILIZZATI DAL SITO<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">A seguire i
vari tipi di cookie utilizzati dal sito in funzione delle finalità d’uso.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<u><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; text-transform: uppercase;">COOKIE TECNICI</span></u><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; text-transform: uppercase;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questa
tipologia di cookie permette il corretto funzionamento di alcune sezioni del
Sito. Sono di due categorie:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin: 0cm 0cm 3pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Symbol; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-fareast-font-family: Symbol; mso-fareast-language: IT;">·<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 7pt; font-stretch: normal;">
</span></span><!--[endif]--><b><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">persistenti</span></b><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">: una volta chiuso il browser non vengono distrutti ma rimangono fino ad
una data di scadenza preimpostata (a brevissimo termine)<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin: 0cm 0cm 3pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Symbol; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-fareast-font-family: Symbol; mso-fareast-language: IT;">·<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 7pt; font-stretch: normal;">
</span></span><!--[endif]--><b><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">di sessioni</span></b><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">: vengono distrutti ogni volta che il browser viene chiuso<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questi cookie,
inviati sempre dal nostro dominio, <b>sono necessari a visualizzare
correttamente il sito e in relazione ai servizi tecnici offerti</b>, verranno
quindi sempre utilizzati e inviati, a meno che l’utenza non modifichi le
impostazioni nel proprio browser (inficiando così la visualizzazione delle
pagine del sito).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<u><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; text-transform: uppercase;">COOKIE ANALITICI</span></u><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; text-transform: uppercase;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">I cookie in
questa categoria vengono utilizzati per collezionare informazioni sull’uso del
sito. I<b>l Sito userà queste informazioni in merito ad analisi statistiche
anonime al fine di migliorare l’utilizzo del Sito e per rendere i contenuti più
interessanti e attinenti ai desideri dell’utenza.</b> Questa tipologia di
cookie raccoglie dati in forma anonima sull’attività dell’utenza e su come è
arrivata sul Sito. I cookie analitici sono inviati dal Sito Stesso o da domini
di terze parti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<u><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; text-transform: uppercase;">COOKIE DI ANALISI DI SERVIZI DI TERZE PARTI</span></u><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; text-transform: uppercase;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questi cookie
sono utilizzati al fine di raccogliere informazioni sull’uso del Sito da parte
degli utenti in forma anonima quali: pagine visitate, tempo di permanenza,
origini del traffico di provenienza, provenienza geografica, età, genere e
interessi ai fini di campagne di marketing. Questi cookie sono inviati da
domini di terze parti esterni al Sito.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<u><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; text-transform: uppercase;">COOKIE PER INTEGRARE PRODOTTI E FUNZIONI DI SOFTWARE DI TERZE PARTI</span></u><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; text-transform: uppercase;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questa
tipologia di cookie integra funzionalità sviluppate da terzi all’interno delle
pagine del Sito come le icone e le preferenze espresse nei social network al
fine di condivisione dei contenuti del sito o per l’uso di servizi software di
terze parti (come i software per generare le mappe e ulteriori software che
offrono servizi aggiuntivi).<b> Questi cookie sono inviati da domini di
terze parti e da siti partner che offrono le loro funzionalità tra le pagine
del Sito.</b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il Sito,
secondo la normativa vigente, non è tenuto a chiedere consenso per i cookie
tecnici e di analytics, in quanto necessari a fornire i servizi richiesti. Per
tutte le altre tipologie di cookie il consenso può essere espresso dall’Utente
con una o più di una delle seguenti modalità:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin: 0cm 0cm 3pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Wingdings; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: Wingdings; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-fareast-font-family: Wingdings; mso-fareast-language: IT;">§<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 7pt; font-stretch: normal;">
</span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Mediante specifiche configurazioni del browser
utilizzato o dei relativi programmi informatici utilizzati per navigare le
pagine che compongono il Sito<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin: 0cm 0cm 3pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Wingdings; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: Wingdings; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-fareast-font-family: Wingdings; mso-fareast-language: IT;">§<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 7pt; font-stretch: normal;">
</span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Mediante modifica delle impostazioni nell’uso dei
servizi di terze parti<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Entrambe queste
soluzioni potrebbero impedire all’utente di utilizzare o visualizzare parti del
Sito.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<u><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; text-transform: uppercase;">SITI WEB E SERVIZI DI TERZE PARTI</span></u><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; text-transform: uppercase;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il Sito
potrebbe contenere collegamenti ad altri siti Web che dispongono di una propria
informativa sulla privacy che può essere diverse da quella adottata da <i>Reading
is believing</i> che quindi non risponde di questi siti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<u><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; text-transform: uppercase;">MAILING LIST O NEWSLETTER</span></u><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; text-transform: uppercase;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Con la
registrazione alla mailing list o alla newsletter, l’indirizzo email
dell’Utente viene automaticamente inserito in una lista di contatti a cui
potranno essere trasmessi messaggi email contenenti informazioni, anche di
natura commerciale e promozionale, relative a questa Applicazione. L'indirizzo
email dell'Utente potrebbe anche essere aggiunto a questa lista come risultato
della registrazione a questa Applicazione o dopo aver effettuato un acquisto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Dati personali
raccolti: Cognome, Cookie, Email e Nome.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Per farlo
questo blog usa Feedburner, per ulteriori informazioni si rimanda alla </span><a href="https://www.google.com/policies/privacy/"><span style="color: blue; font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; text-decoration: none; text-underline: none;">Privacy Policy</span></a><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> di Google.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<u><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; text-transform: uppercase;">SITI TERZI</span></u><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; text-transform: uppercase;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin: 0cm 0cm 3pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Wingdings; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: Wingdings; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-fareast-font-family: Wingdings; mso-fareast-language: IT;">§<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 7pt; font-stretch: normal;">
</span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Facebook<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 3pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il pulsante “Mi Piace” e i widget sociali di Facebook
sono servizi di interazione con il social network Facebook, forniti da
Facebook, Inc. Per ulteriori informazioni vi rimando alla <a href="https://www.facebook.com/help/cookies?ref_type=sitefooter"><span style="color: blue; text-decoration: none; text-underline: none;">Cookies Policy</span></a> di
Facebook<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin: 0cm 0cm 3pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Wingdings; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: Wingdings; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-fareast-font-family: Wingdings; mso-fareast-language: IT;">§<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 7pt; font-stretch: normal;">
</span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Twitter<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 3pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il pulsante Tweet e i widget sociali di Twitter sono
servizi di interazione con il social network Twitter, forniti da Twitter, Inc.
Per ulteriori informazioni vi rimando alla <a href="https://support.twitter.com/articles/20170519-uso-dei-cookie-e-di-altre-tecnologie-simili-da-parte-di-twitter"><span style="color: blue; text-decoration: none; text-underline: none;">Cookies Policy</span></a> di
Twitter<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin: 0cm 0cm 3pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Wingdings; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: Wingdings; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-fareast-font-family: Wingdings; mso-fareast-language: IT;">§<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 7pt; font-stretch: normal;">
</span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Goodreads<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 3pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il pulsante Goodreads e widget sociali di Goodreads
sono servizi di interazione con la piattaforma Goodreads, forniti da Goodreads.
Per ulteriori informazioni vi rimando alla </span><a href="https://www.goodreads.com/about/privacy"><span style="color: blue; font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; text-decoration: none; text-underline: none;">Privacy Policy</span></a><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> di Goodreads<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin: 0cm 0cm 3pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Wingdings; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: Wingdings; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-fareast-font-family: Wingdings; mso-fareast-language: IT;">§<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 7pt; font-stretch: normal;">
</span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Google Analytics<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 3pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Usato per tracciare anonimamente i visitatori: Le informazioni
raccolte sono utili per migliorare il sito. Sono raccolte in forma anonima. Per
ulteriori informazioni vi rimando alla </span><a href="http://www.google.com/intl/it_ALL/analytics/learn/privacy.html"><span style="color: blue; font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; text-decoration: none; text-underline: none;">Privacy Policy</span></a><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> di Google Analytics<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin: 0cm 0cm 3pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Wingdings; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: Wingdings; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-fareast-font-family: Wingdings; mso-fareast-language: IT;">§<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 7pt; font-stretch: normal;">
</span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Bloglovin<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 3pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il pulsante Bloglovin e widget sociali di Bloglovin
sono servizi di interazione con la piattaforma Bloglovin, forniti da Bloglovin.
Per ulteriori informazioni vi rimando alla </span><a href="http://help.bloglovin.com/tos#privacy-policy"><span style="color: blue; font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; text-decoration: none; text-underline: none;">Privacy Policy</span></a><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> di Bloglovin<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin: 0cm 0cm 3pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Wingdings; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: Wingdings; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-fareast-font-family: Wingdings; mso-fareast-language: IT;">§<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 7pt; font-stretch: normal;">
</span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Rafflecopter<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 3pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il pulsante Rafflecopter e widget di Rafflecopter sono
servizi di interazione con la piattaforma Rafflecopter, forniti da
Rafflecopter. Per ulteriori informazioni vi rimando alla </span><a href="https://www.rafflecopter.com/rafl/privacy/"><span style="color: blue; font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; text-decoration: none; text-underline: none;">Privacy Policy</span></a><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> di Rafflecopter<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin: 0cm 0cm 3pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Wingdings; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: Wingdings; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-fareast-font-family: Wingdings; mso-fareast-language: IT;">§<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 7pt; font-stretch: normal;">
</span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">YouTube<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 3pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il pulsante YouTube e widget di YouTube sono servizi
di interazione con la piattaforma YouTube, forniti da YouTube LLC. Per
ulteriori informazioni vi rimando alla </span><a href="https://www.rafflecopter.com/rafl/privacy/"><span style="color: blue; font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; text-decoration: none; text-underline: none;">Privacy Policy</span></a><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> di YouTube<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin: 0cm 0cm 3pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Wingdings; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: Wingdings; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-fareast-font-family: Wingdings; mso-fareast-language: IT;">§<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 7pt; font-stretch: normal;">
</span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Easy Pools<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 3pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il pulsante Easy Polls e widget di Easy Polls sono
servizi di interazione con la piattaforma Easy Polls, forniti da ObjcetPlanet.
Per ulteriori informazioni vi rimando alla </span><a href="http://objectplanet.com/privacy.txt"><span style="color: blue; font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; text-decoration: none; text-underline: none;">Privacy Policy</span></a><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">di ObjcetPlanet<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">COME
DISABILITARE I COOKIES<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Può modificare
le impostazioni del Suo browser in modo che i cookie siano cancellati o non
vengano salvati nel Suo computer o dispositivo mobile senza il Suo consenso
esplicito.</span></b><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> La sezione Aiuto del Suo browser Le deve fornire
informazioni sul modo di gestire le Sue impostazioni relative ai cookie. Qui
può vedere come si fa con il Suo browser:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; text-transform: uppercase;">CHROME<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Eseguire il
Browser Chrome ● Fare click sul menù presente nella barra degli strumenti del
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Selezionare Impostazioni ● Fare clic su Mostra Impostazioni Avanzate ● Nella
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fino alla chiusura del browser ● Impedire ai siti di impostare i cookie ●
Bloccare i cookie di terze parti e i dati dei siti ● Gestire le eccezioni per
alcuni siti internet ● Eliminazione di uno o tutti i cookie<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; text-transform: uppercase;">MOZILLA FIREFOX<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Eseguire il
Browser Mozilla Firefox ● Fare click sul menù presente nella barra degli
strumenti del browser a fianco della finestra di inserimento url per la
navigazione ● Selezionare Opzioni ● Seleziona il pannello Privacy ● Fare clic
su Mostra Impostazioni Avanzate ● Nella sezione “Privacy” fare clic su bottone
“Impostazioni contenuti“ ● Nella sezione “Tracciamento” è possibile modificare
le seguenti impostazioni relative ai cookie: Richiedi ai siti di non effettuare
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Dalla sezione “Cronologia” è possibile: Abilitando “Utilizza impostazioni
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siti più visitato o mai) e di conservarli per un periodo determinato (fino alla
loro scadenza, alla chiusura di Firefox o di chiedere ogni volta) ● Rimuovere i
singoli cookie immagazzinati<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; text-transform: uppercase;">INTERNET EXPLORER<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Eseguire il
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Opzioni Internet ● Fare click sulla scheda Privacy e nella sezione Impostazioni
modificare il dispositivo di scorrimento in funzione dell’azione desiderata per
i cookie: Bloccare tutti i cookie ● Consentire tutti i cookie ● Selezione dei
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modo da non bloccare o consentire tutti i cookie, premere quindi su Siti, nella
casella Indirizzo Sito Web inserire un sito internet e quindi premere su Blocca
o Consenti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; text-transform: uppercase;">SAFARI 6<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Eseguire il
Browser Safari ● Fare click su Safari, selezionare Preferenze e premere su
Privacy ● Nella sezione Blocca Cookie specificare come Safari deve accettare i
cookie dai siti internet ● Per visionare quali siti hanno immagazzinato i
cookie cliccare su Dettagli ● Per maggiori informazioni visita la pagina
dedicata.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; text-transform: uppercase;">SAFARI IOS (DISPOSITIVI MOBILE)<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Eseguire il
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Cookie e scegli tra le varie opzioni: “Mai”, “Di terze parti e inserzionisti” o
“Sempre” ● Per cancellare tutti i cookie immagazzinati da Safari, tocca su
Impostazioni, poi su Safari e infine su Cancella Cookie e dati.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; text-transform: uppercase;">OPERA<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Eseguire il
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Selezionare una delle seguenti opzioni: Accetta tutti i cookie ● Accetta i
cookie solo dal sito che si visita: i cookie di terze parti e che vengono
inviati da un dominio diverso da quello che si sta visitando verranno rifiutati
● Non accettare mai i cookie: tutti i cookie non verranno mai salvati.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">RETI SOCIALI<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il nostro sito
web e le applicazioni (mobili) mettono a disposizione Social Plug-in di diverse
reti sociali. Se Lei sceglie di interagire con una rete sociale, quello che Lei
fa sul nostro sito web o tramite le nostre applicazioni (mobili) potrà essere
recepito anche da reti sociali come Facebook e Twitter.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Se Lei ha
effettuato l'accesso a una di queste reti sociali e vi rimane durante la Sua
visita a uno dei nostri siti web, o l’uso di applicazioni (mobili), è possibile
che la rete sociale aggiunga al Suo profilo informazioni relative a tale
visita. Se sta interagendo con uno dei Social Plug-in, anche queste
informazioni passeranno alla rete sociale. Se non vuole autorizzare questo
trasferimento di dati, esca dalla rete sociale prima di accedere a uno dei
nostri siti web o di usare nostre applicazioni (mobili).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questo sito non
può fare niente per influire sul rilevamento e trasferimento di dati operato
dai Social Plug-in. Per informazioni dettagliate sul modo in cui la rete
sociale rileva ed elabora dati, sui Suoi diritti e su come Lei può impostare
una tutela soddisfacente dei Suoi dati, consulti le norme sulla tutela dei dati
personali adottate dalla rete sociale in questione:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<a href="https://www.google.com/settings/u/0/ads?hl=it&sig=ACi0TCiPyYO5AeLeMkmGQveNUyYuBF3S17uUXmVfR8-834CIbLuWguh7fqnTTNzkVnCMrxP1MKwuqjSDcRvNZO_gdGDpFlHxthww000wwKC5cdgD2HCiQFN3sNG2abc19gBKNOdCkutXPoGtkkd-9nG5-exAwxWOa84K82aDWWGk8kl9G0o654BSf8ezhcaiZmL_CtG4EiLq8iVmC_7fXVGHR5ELQXUmXBDN7noQ8rGtVb-MUeeYO-L0xuDAG8TuvmlM5u1XqhEt"><span style="color: blue; font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; text-decoration: none; text-underline: none;">servizi di Google</span></a><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">; <a href="https://www.facebook.com/help/cookies?ref_type=sitefooter"><span style="color: blue; text-decoration: none; text-underline: none;">Facebook</span></a>; <a href="https://support.twitter.com/articles/20170519-uso-dei-cookie-e-di-altre-tecnologie-simili-da-parte-di-twitter"><span style="color: blue; text-decoration: none; text-underline: none;">Twitter</span></a>.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Dal momento che
l'installazione di Cookie e di altri sistemi di tracciamento operata da terze
parti tramite i servizi utilizzati all'interno di questa Applicazione non può
essere tecnicamente controllata dal Titolare, ogni riferimento specifico a
Cookie e sistemi di tracciamento installati da terze parti è da considerarsi
indicativo. Per ottenere informazioni complete, consulta la privacy policy
degli eventuali servizi terzi elencati in questo documento. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Vista
l'oggettiva complessità legata all'identificazione delle tecnologie basate sui
Cookie ed alla loro integrazione molto stretta con il funzionamento del web,
l'Utente è invitato a contattare il Titolare qualora volesse ricevere qualunque
approfondimento relativo all'utilizzo dei Cookie stessi e ad eventuali utilizzi
degli stessi – ad esempio ad opera di terzi – effettuati tramite questo
sito. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">In caso di
servizi erogati da terze parti, l'Utente può inoltre esercitare il proprio
diritto ad opporsi al tracciamento informandosi tramite la privacy policy della
terza parte, tramite il link di opt-out se esplicitamente fornito o contattando
direttamente la stessa. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 7.5pt;">Fermo
restando quanto precede, il Titolare informa che l’Utente può avvalersi di Your
Online Choices. Attraverso tale servizio è possibile gestire le preferenze di
tracciamento della maggior parte degli strumenti pubblicitari. Il Titolare,
pertanto, consiglia agli Utenti di utilizzare tale risorsa in aggiunta alle
informazioni fornite dal presente documento.</span><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
Laura Gayhttp://www.blogger.com/profile/09156619863253323096noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3857006182503565795.post-43719932844303631562015-05-30T16:31:00.001+02:002015-05-30T16:31:55.489+02:00SCANDALOSI LEGAMI - NONA PUNTATA<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Andrea era senza fiato. Il corpo
di Diana giaceva nudo sul divano, in tutto il suo splendore. Dio, sembrava
fresca e succosa come una pesca matura, tutta da mordere. Il cuore gli batteva
all’impazzata e il sangue gli scorreva più veloce nelle vene, affluendo al
basso ventre.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Doveva possederla. A ogni costo.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Emise un basso ringhio, chinandosi su uno
dei suoi seni deliziosi per lambirlo con la lingua. Il profumo del suo
bagnoschiuma lo faceva impazzire. O forse era l’odore della sua pelle? Intimo e
discreto come un campo fiorito. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lei si protese verso di lui,
presumibilmente desiderosa di qualcosa di più. Oh, lo avrebbe avuto. Ma non
subito. Prima l’avrebbe fatta impazzire, in modo che nella sua mente non
restasse altro che lui. Voleva ridurre in brandelli anche le sue ultime difese.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Calma… – le sussurrò, succhiandole il
capezzolo. – Lasciami assaporare ogni centimetro del tuo corpo.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Diana mugolò qualcosa di incomprensibile,
ma lui non vi prestò attenzione. Era troppo concentrato su di lei. Aveva dei
seni grandi e sodi, estremamente morbidi al tatto. Era difficile trovare donne
che non fossero ossessionate dai chili di troppo, nel suo ambiente. Finora
aveva frequentato solo modelle pelle e ossa o attrici con le tette rifatte, ed accarezzare Diana era un’esperienza nuova, inebriante.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Si impadronì delle sue labbra, baciandola
avido e insinuandole una mano tra le cosce. Voleva sentire se era morbida e
burrosa anche lì. Cristo, la sua pelle scottava e in quel punto era umida e
scivolosa. Pronta per lui.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Deglutì. – Cristo santo, Diana… mi stai
uccidendo.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Le infilò un dito dentro, cominciando a
muoverlo. In risposta, lei si dimenò sul divano. Aveva la testa reclinata
all’indietro, gli occhi chiusi e le labbra lievemente aperte. Ansimava come un
mantice. Dio, mio… Diana faceva l’amore come se fosse in astinenza da mesi. Non
aveva mai incontrato una donna più ricettiva e vogliosa.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Andrea mosse il dito più veloce. Dentro e
fuori. Aveva la fronte sudata, per la voglia di immergersi nel suo calore, ma
prima voleva farla venire. Cielo, guardarla godere era un’esperienza unica.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
A un tratto lei cominciò a gemere forte, i
muscoli interni della fica che si contraevano intorno al suo dito. Andrea
rimase a fissarla fino all’ultimo tremito, poi si staccò, mordendole delicatamente
il labbro. – Ti voglio – sussurrò con voce roca. – Adesso.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Sbottonò i calzoni ed era sul punto di
tirarsi giù la zip, quando il suo cellulare cominciò a vibrare nella tasca. Per
un istante fu tentato di ignorarlo, ma poteva trattarsi di un’emergenza.
Imprecando sottovoce, lo afferrò per controllare il display. Era il numero di
Viola. Col fiato corto, rispose al terzo squillo. – Viola? Che c’è?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Papà, mi passi a prendere? Ho avuto un
incidente col motorino.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDpJwqFNzbZCRnwdC-YcJ-t9uWIhRdbVDh0Rh1K3tKgRBxH8qaX2F8WWMn2UYbQFPnlfIsbdee6SVgr5TeeV-0PuUqS2vu7vmchk8kvFtROrnKr6u9uJvloSzo95SU49pgUDjhqEn8VbwO/s1600/75ead271164174c716f067e0c7c55a10.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDpJwqFNzbZCRnwdC-YcJ-t9uWIhRdbVDh0Rh1K3tKgRBxH8qaX2F8WWMn2UYbQFPnlfIsbdee6SVgr5TeeV-0PuUqS2vu7vmchk8kvFtROrnKr6u9uJvloSzo95SU49pgUDjhqEn8VbwO/s320/75ead271164174c716f067e0c7c55a10.jpg" width="226" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<o:p><br /></o:p></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
* * *</div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Diana stentava a crederci. Quello
era stato l’orgasmo migliore di tutta la sua vita. Non che ne avesse avuti
molti, del resto. Le sue relazioni sentimentali erano sempre state brevi e
potevano contarsi sulle dita di una mano. Inoltre, i pochi uomini che aveva
avuto non possedevano né il fascino né l’abilità di Andrea Sartori.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Cielo, se lui non avesse ricevuto la
telefonata di Viola probabilmente gli avrebbe permesso di scoparla senza pietà,
su quello stesso divano!</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Si passò una mano fra i capelli ancora
umidi, quasi incredula di ciò che aveva appena fatto. Tremava ancora per
l’eccitazione e la vagina le pulsava fra le gambe, per la voglia che aveva di
sentirlo dentro. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Si riavvolse nell’accappatoio di spugna e
si alzò barcollando, la testa lievemente confusa. Doveva riacquistare il
controllo di sé, immediatamente. Non poteva lasciare che quell’uomo le
sconvolgesse la vita e l’unica cosa che contasse davvero per lei: il proprio
lavoro. Se a scuola avessero saputo delle libertà che si era presa col padre di
Viola… non osava neppure pensare a una simile eventualità.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Si trascinò fino alla camera da letto dove
si liberò dell’accappatoio, per indossare una vecchia tuta. Le tremavano anche
le mani, dannazione!</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
All’improvviso il pensiero andò a Viola e
al suo incidente. Si augurava che non si fosse fatta nulla di grave. Come sua
insegnante non poteva evitare di preoccuparsi per lei. Forse avrebbe dovuto
chiamare Sartori per avere sue notizie?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ma cosa diavolo andava a pensare? Quelle
erano solo scuse. In realtà aveva voglia di sentire la sua voce. No, non andava
affatto bene. Doveva togliersi quell’uomo dalla testa. Subito.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il suono del telefono la fece trasalire.
Sollevò la cornetta col cuore che le martellava nel petto, ma non fu la voce di
Andrea che le tuonò nelle orecchie, bensì quella di Giorgia, la sua collega di
matematica. – Diana, hai programmi per questa sera?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Sospirò, nel vano tentativo di darsi una
calmata. Giorgia era la sua unica, vera amica. Viveva una relazione
sentimentale un po’ complicata e, quando aveva voglia di sfogarsi con qualcuno,
le proponeva un’uscita a due. – Hai litigato di nuovo con Fulvio? – le chiese,
sbuffando un poco. In realtà era contenta di sentirla. Aveva bisogno di un
diversivo.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Dall’altro capo del filo, Giorgia emise un
mugolio strozzato. – Mi ha lasciata. Questa volta temo che sia per sempre.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Quello era uno dei motivi per cui aveva
deciso di fare a meno degli uomini: troppo inaffidabili. E fino a quel momento
le era andata bene così. Se solo Sartori non si fosse messo in testa di
scombinarle l’esistenza! – Coraggio, racconta – disse, lasciandosi cadere sul
letto e predisponendosi all’ascolto. Probabilmente lo sfogo di Giorgia le
avrebbe fatto bene, ricordandole tutti i buoni motivi per cui era meglio non
lasciarsi coinvolgere in una relazione, specie con un uomo come Andrea Sartori.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6pF37IQGw5yFzshQqUfUjPyg5_0GjXldTGEZd24Dd-3gxk7O4LqTk6CZDOb6gNIBiM15zQlAAWgrmuQCd0kK2foE-glp8VTFyHwg1sy6nVHUQXwpBS5MgOykd0a_61q32OmyMyZGJ31iV/s1600/d653c3cf50d2af5e604d5c27aa80d6cc.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="163" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6pF37IQGw5yFzshQqUfUjPyg5_0GjXldTGEZd24Dd-3gxk7O4LqTk6CZDOb6gNIBiM15zQlAAWgrmuQCd0kK2foE-glp8VTFyHwg1sy6nVHUQXwpBS5MgOykd0a_61q32OmyMyZGJ31iV/s320/d653c3cf50d2af5e604d5c27aa80d6cc.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
* * *</div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La sala del Pronto Soccorso era
decisamente affollata. Andrea scorse la figlia con la coda dell’occhio: era
seduta su una sedia, i pantaloni strappati e un enorme cerotto all’altezza
dello zigomo destro.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Cristo, Viola… – l’apostrofò
avvicinandosi, la mente piena di pensieri confusi. – Cosa diavolo hai
combinato, stavolta?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lei sollevò su di lui uno sguardo
colpevole. Era pallida, ma non sembrava riportare gravi contusioni. – Sono
scivolata su una macchia d’olio. Temo che il mio motorino sia da buttare.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Chi se ne frega del motorino! Tu come
stai?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Viola si alzò. – Bene. Avevo solo un
graffio qui, sotto l’occhio, ma non è nulla di serio. Ah, mi sono anche
sbucciata un ginocchio. Dovrò comprarmi un paio di pantaloni nuovi.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Andrea cercò di contenere l’irritazione.
Quando aveva ricevuto la chiamata di Viola gli era quasi preso un infarto.
Aveva lasciato l’appartamento di Diana in fretta e furia, per precipitarsi al
Pronto Soccorso; eppure tutto ciò di cui sembrava preoccuparsi sua figlia erano
un motorino e un paio di pantaloni da buttare. Tutto sommato, lei sembrava
essere in ottima forma. Aveva gli occhi che le brillavano e teneva stretto fra
le mani un libro consunto, quasi fosse un tesoro.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– E quello? – le chiese con una punta di
curiosità.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La sua domanda la fece arrossire. Balbettò
qualcosa di incoerente, prima di aggiungere: – È il testo della tragedia di
Romeo e Giulietta. Una cosa per la scuola. Me lo ha prestato il prof di
inglese.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Andrea annuì, prendendola sotto braccio. –
Vieni, ti riaccompagno a casa. Mi hai fatto prendere un bello spavento, lo sai?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Senza contare che, a causa sua, aveva
dovuto interrompere quello che prospettava essere il miglior amplesso della sua
vita. Dio, Diana lo aveva fatto letteralmente impazzire. Cercò di scrollarsi di
dosso la frustrazione e rallentò il passo. Viola zoppicava appena. – Quante
volte ti ho detto di fare attenzione quando prendi il motorino? – borbottò,
avviandosi verso l’uscita. Odiava gli ospedali e quell’odore di disinfettante.
Molto meglio il profumo della pelle di Diana, appena uscita dalla doccia. Quel
pensiero bastò a fargli tornare l’eccitazione. Doveva a tutti i costi fare
qualcosa. Non poteva andare avanti così, continuando a desiderare quella donna.
Eppure, per la prima volta in vita sua, non sapeva come comportarsi. Diana era
diversa dalle altre. Invece di buttarsi fra le sue braccia come facevano tutte,
sembrava combattuta. Sospettava che non sarebbe stato facile portarsela a
letto, non dopo che l’aveva piantata in asso sul più bello.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Sbuffò appena. – Sei una piantagrane,
Viola. Lo sai, vero?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Sua figlia abbozzò un sorrisino. – Ho
interrotto qualcosa di importante?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Col cavolo che le avrebbe raccontato di
Diana! Si grattò la punta del naso, scattando verso l’auto parcheggiata in
doppia fila. – Solo una noiosissima riunione di lavoro.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Be’, allora dovresti essermi grato! Che
ne dici di festeggiare con pizza e patatine fritte?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Andrea era perplesso. Aveva appena avuto
un incidente col motorino e pensava a festeggiare? A sua figlia stava
succedendo qualcosa, anche se non gli era esattamente chiaro che <i>cosa</i>.</div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ma con l’aiuto di Diana lo avrebbe
scoperto.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
Laura Gayhttp://www.blogger.com/profile/09156619863253323096noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-3857006182503565795.post-77150555409513985012015-05-22T17:35:00.000+02:002015-05-22T17:36:42.929+02:00SCANDALOSI LEGAMI - OTTAVA PUNTATA<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Diana andò ad aprire la porta,
stringendosi nel suo accappatoio di spugna. Era appena uscita dalla doccia e
aveva ancora i capelli bagnati che gocciolavano sul pavimento. Si chiese chi potesse
essere, dal momento che non riceveva mai visite il sabato pomeriggio. In realtà
non aveva molti amici. Conduceva quella che poteva definirsi una vita piuttosto
solitaria.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Con sua enorme sorpresa si ritrovò a
fissare gli occhi azzurri e irriverenti di Sartori. Erano fissi su di lei e
sembravano volerla divorare. Deglutì. – Ehm, signor Sartori… che ci fa qui? È
successo qualcosa a Viola?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lui inarcò un sopracciglio e si intrufolò
all’interno del suo appartamento. – Non avevamo deciso che mi avresti chiamato
Andrea? Comunque Viola sta benissimo. Sono venuto per vedere te.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ebbe l’impressione che il cuore le si
fermasse. – Per vedere me?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Andrea si voltò a guardarla, gli occhi che
sembravano bruciare. Teneva i pugni serrati, come se facesse fatica a
controllarsi. – È dall’altra sera che non riesco a smettere di pensarti. Il
bacio che ci siamo scambiati… – si interruppe, scuotendo il capo come per
schiarirsi le idee. – È stata la cosa più sconvolgente che abbia mai provato. Io
ti desidero, Diana. Alla follia.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Era sbalordita. Mai nessuno, prima d’ora,
le aveva parlato in quel modo. – È uno
scherzo? – La voce le uscì lievemente tremula, ma non le importò. Cielo,
quell’uomo aveva il potere di confonderla ed elettrizzarla allo stesso tempo.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Andrea aggrottò la fronte e fece un passo
verso di lei. – Ti sembra che abbia voglia di scherzare in questo frangente?
Cazzo, Diana. Ho un’erezione in corso da giorni, ormai. E sembra che solo tu
sia in grado di darmi sollievo. Credimi, ho provato a frequentare altre donne e
non è servito a nulla. Non sono riuscito a placare la fame che mi divora.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Le veniva quasi da ridere. Non poteva
certo essere vero. Lei non era il tipo di donna che suscitava negli uomini
reazioni di quel tipo. Tanto per cominciare, non vantava affatto il fisico
della modella. Aveva i fianchi larghi, decisamente troppo abbondanti. E col viso struccato e i capelli bagnati che le si appiccicavano al viso, era ben lontana dall'incarnare l'ideale di donna di chicchessia. Ma invece
di fargli notare il proprio scetticismo, si limitò a dire: – Sono l’insegnante di
tua figlia, lo hai dimenticato? Non posso proprio avere una relazione con te.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgo6qakeooSBTIeI3GPJ44a16TJEFN8fsQ85TdSoUuZgjwdU1Abo4hLKcb0S0gBym6pksIqn91pdarq1tdbO-ZrHPJxqwg9SJ37LNEySmqfL2BCgMx4keYzYPgPsXImAKsa4OQ5rhqpAoWT/s1600/005bcc8c41946941111b9fe7da83f0a2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgo6qakeooSBTIeI3GPJ44a16TJEFN8fsQ85TdSoUuZgjwdU1Abo4hLKcb0S0gBym6pksIqn91pdarq1tdbO-ZrHPJxqwg9SJ37LNEySmqfL2BCgMx4keYzYPgPsXImAKsa4OQ5rhqpAoWT/s320/005bcc8c41946941111b9fe7da83f0a2.jpg" width="212" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lui accorciò la distanza che li separava.
Poi, prima che potesse rendersene conto, le passò una mano attorno alla vita,
attirandola a sé. Avvicinò la testa alla sua, il respiro veloce, quasi
affannoso. Diana si ritrovò premuta contro il suo petto muscoloso e perse ogni
cognizione del tempo e dello spazio. – Andrea, non possiamo… – bisbigliò, ma
con poca convinzione.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Shh… non pensare, Diana. Lasciati
andare.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Si impossessò della sua bocca, prendendole
il labbro inferiore fra i denti e accarezzandolo con la punta della lingua.
Diana si sentì sciogliere e un intero esercito di farfalle cominciò a danzarle
nello stomaco. Poi Andrea le diede un piccolo morso di incoraggiamento e l’ultima
volontà di resistergli si sciolse come neve al sole. Dischiuse le labbra e si
lasciò andare, accogliendo quel bacio con tutto il trasporto di cui era capace.
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La bocca vorace di Andrea si staccò appena
dalla sua, per creare una scia incandescente dalla guancia, giù fino al collo.
Diana non riusciva quasi a respirare. Era scossa da brividi in tutto il corpo e
sentiva una dolce tensione nel basso ventre. Si protese verso di lui,
strofinandosi contro la sua erezione granitica. Sembrava una gatta in calore,
ma in quel momento proprio non riusciva a controllarsi. Non fu in grado di
capire come, ma lui la sollevò, trascinandola attraverso il corridoio fino al
divano del salotto, dove la lasciò cadere senza smettere di baciarla. Le aprì i
lembi dell’accappatoio di spugna, gli occhi fissi sul suo corpo nudo, quasi
volesse memorizzarne ogni curva e ogni avvallamento.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Diana si morse il labbro per non tremare.
– Cosa hai intenzione di fare?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La sua risatina roca le giunse quasi
inaspettata. – Lo vedrai – La voce di Andrea era profonda, ben modulata. Si
inginocchiò davanti a lei, flettendo le gambe lunghe e muscolose, fasciate da
un paio di calzoni di alta sartoria, e cominciò a sbottonarsi la camicia. Le
dita si muovevano veloci, rivelando un torace ampio, senza un filo di grasso.
Mentre si spogliava, le lanciò un’occhiata intensa e provocante. Poi lasciò
cadere la camicia sul pavimento, negli occhi uno sguardo di sfida.</div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
E, a quel punto, ogni resistenza cadde. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFbWDxCKVUeApuwvIaAzrl4xWI4WjcvRWzs914POcXrDGQRh2S-a-PWERnCaPERW7E0Pb4jyq7hDuFtxR0iZHqJFv_nvrWGhvEns8sh2Kpnu_kkbP4GW06MyNwvsoTklm_MVPf9SSHoS-K/s1600/c732c541d0c65e9159d5882fc9807754.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFbWDxCKVUeApuwvIaAzrl4xWI4WjcvRWzs914POcXrDGQRh2S-a-PWERnCaPERW7E0Pb4jyq7hDuFtxR0iZHqJFv_nvrWGhvEns8sh2Kpnu_kkbP4GW06MyNwvsoTklm_MVPf9SSHoS-K/s320/c732c541d0c65e9159d5882fc9807754.jpg" width="140" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
Laura Gayhttp://www.blogger.com/profile/09156619863253323096noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3857006182503565795.post-61848986429758500002015-05-15T19:04:00.000+02:002015-05-15T19:04:45.483+02:00SCANDALOSI LEGAMI - SETTIMA PUNTATA<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Jacopo reclinò la testa di lato,
studiando il profilo di Viola. Aveva i lunghi capelli, color biondo miele,
raccolti in una coda. Il viso era pulito. Senza un filo di trucco, ma perfetto
nella sua semplicità. Gli occhi poi possedevano un’ingenuità e un’innocenza che
arrivavano dritto al cuore e che lo avevano colpito fin dalla prima volta che
l’aveva vista.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Non avrebbe dovuto provare attrazione per
una sua allieva.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Cazzo, aveva solo diciotto anni!</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Eppure non poteva evitare di sentirsi
affascinato da lei, dal suo sorriso spontaneo e da quelle guance di un rosso acceso. La pelle invece
era diafana, delicata, e fu solo grazie a un ferreo esercizio di volontà che
riuscì a non cedere alla tentazione di allungare una mano per toccarla.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWn17wI0ZzGrKcV6qAyQYtKpKvt2M86D1qbh3RBHC3FH5VqJ9zJtcL3lryUAYOVDYx2wCHSwMaDSlYCQxWcFEBxvqlXHbkONE1vzeTVyGbzie3_4zxAuInZd64SBUp8y6QsgwoMlJmtJGd/s1600/1779_817344307_sm_mischa2_b_H143841_L.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWn17wI0ZzGrKcV6qAyQYtKpKvt2M86D1qbh3RBHC3FH5VqJ9zJtcL3lryUAYOVDYx2wCHSwMaDSlYCQxWcFEBxvqlXHbkONE1vzeTVyGbzie3_4zxAuInZd64SBUp8y6QsgwoMlJmtJGd/s320/1779_817344307_sm_mischa2_b_H143841_L.jpg" width="275" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Si schiarì la voce e sorseggiò un po’
della sua cioccolata calda. – Pensavo di assegnare a te la parte di Giulietta –
disse, osservandola mentre rigirava il cucchiaino nella tazza. Pareva nervosa e
un po’ intimidita. Possibile che avesse soggezione di lui?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Viola si morse il labbro. – E chi dovrebbe
fare Romeo?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Che ne dici di Stefano Scarpati?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lei fece una smorfia. – Scarpati?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Non sembri molto convinta. Cos’ha
Scarpati che non va? Mi sembra un bel ragazzo – Le strizzò l’occhio, senza
distogliere lo sguardo dal suo viso perfetto. Per un attimo si sentì un idiota.
Davvero era così interessato a conoscere la sua opinione sul belloccio della
classe? Oddio, stava diventando patetico.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Viola si strinse nelle spalle. – Sì, ma è
anche terribilmente arrogante e dispotico. E la sua pronuncia inglese è
orribile.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Hai ragione. Però può essere un’ottima
occasione per migliorarla. Ha ottime capacità mnemoniche e per lui non sarà
difficile imparare la parte. Deve solo lavorare un po’ di più sulla pronuncia.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Si portò nuovamente la tazza alle labbra,
mentre Viola continuava a giocare con il cucchiaino. Non aveva ancora bevuto un
sorso della sua cioccolata e decise di farglielo notare. – Se aspetti ancora un
po’ diventerà fredda.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Cosa?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Jacopo ridacchiò. – Mi riferivo alla
cioccolata.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
A quel punto il suo viso divenne dello
stesso colore del suo cappotto. Le reazioni di Viola lo divertivano. Per un
attimo si ritrovò a fissarle le labbra, colto da un urgente desiderio di
baciarla. Per fortuna resistette alla tentazione. Sarebbe stata una pessima
idea, date le circostanze.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i>Cazzo,
Jacopo. Ricordati che è una tua allieva.</i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Viola sembrò risvegliarsi dal suo stato di
trance e bevve la sua bevanda calda fino all’ultima goccia. Quando posò la
tazza sul tavolino aveva una macchia di cioccolato, proprio sotto al naso.
Sorridendo, Jacopo gliela indicò. – Ti sei sporcata in quel punto.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lei parve imbarazzatissima. – Dove?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
–
Sopra il labbro.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Cercò di ripulirsi, ma non ebbe fortuna.
Senza riflettere, Jacopo afferrò un tovagliolino di carta e si protese verso di
lei per aiutarla. I loro visi si ritrovarono così vicini da essere quasi sul
punto di sfiorarsi. A quella distanza riusciva a percepire il suo profumo, un
vago aroma di talco e vaniglia che su di lui ebbe un effetto devastante. Era
buonissimo. Il fiato gli si mozzò in gola. Si sentiva accaldato, come se avesse
la febbre, ed era pervaso da una smania che non aveva mai provato in vita sua.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i>Controllati,
Jacopo. Controllati.</i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Si allontanò da lei con un balzo repentino
e quasi fece rovesciare la propria tazza sul tavolo. Notò che anche Viola era
turbata: il suo petto si alzava e abbassava a un ritmo accelerato, mentre la
vena sul collo le pulsava. – Forse è meglio uscire a prendere una boccata
d’aria – disse, afferrando la giacca e infilandosela alla svelta. – Qui la
temperatura si è surriscaldata.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La vide sbattere forte le lunghe ciglia
bionde e poi annuire senza proferire parola.</div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Non c’era nulla da dire, dopotutto.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJ6jSuGYOT_Db4FcgP1W379cnJ-417izZvcGPf3Rbay8noZ8c1vaz94Tpmgzt6VQuNsHuz6dI95hMyf_DYvexBubQhwnhyphenhyphenUZyCmllaY_EFiYiLkjDIfLTDkeG2KlCUeM7KlJMDz40MR1-A/s1600/Jared+Leto+01.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJ6jSuGYOT_Db4FcgP1W379cnJ-417izZvcGPf3Rbay8noZ8c1vaz94Tpmgzt6VQuNsHuz6dI95hMyf_DYvexBubQhwnhyphenhyphenUZyCmllaY_EFiYiLkjDIfLTDkeG2KlCUeM7KlJMDz40MR1-A/s320/Jared+Leto+01.jpg" width="266" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
Laura Gayhttp://www.blogger.com/profile/09156619863253323096noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-3857006182503565795.post-7733143131234401332015-05-08T19:27:00.001+02:002015-05-08T19:28:32.997+02:00SCANDALOSI LEGAMI - SESTA PUNTATA<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Quando le sue labbra calarono
lentamente su di lei ebbe un fremito inaspettato. Chiuse gli occhi mentre
percepiva il contatto con quella bocca carnosa. Andrea aveva labbra morbide e
seducenti. Labbra tali da far impazzire una donna. Diana accolse quel bacio
come se fosse in trance, le membra intorpidite e lo stomaco in subbuglio. Fu un
contatto lieve, appena accennato, ma bastò a scatenarle dentro una tempesta
ormonale di rara intensità, quasi fosse un’adolescente al primo bacio.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Le girava anche un po’ la testa.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Trattenne il fiato, mentre Sartori apriva
piano la bocca, lasciando scorrere la lingua sulle sue labbra chiuse per
indurla ad aprirle. Un invito che non potè rifiutare. Quale donna sana di mente
lo avrebbe fatto? Il bacio si intensificò. Divenne un groviglio di lingue e di
saliva, decisamente divino.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Quindi lui si staccò all’improvviso. Diana
riaprì gli occhi e si avvide che Sartori non aveva distolto lo sguardo da lei
un solo istante.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Buona notte, Diana – alitò, le labbra
ancora così vicine alle sue che poteva percepire il suo respiro, leggermente
accelerato.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Prima che lei riuscisse a formulare una
frase coerente, si era già allontanato. Lo guardò risalire sulla sua auto
sportiva e ripartire a grande velocità.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i>Mamma
mia!</i></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Quello sì che era stato un bacio. Suo
malgrado non riuscì a evitare di chiedersi come sarebbe stato spingersi oltre,
con un uomo così. Ma con ogni probabilità non l’avrebbe mai scoperto.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibz16CCsB89ZgHccTdoo2eeF3nkmvRAD4aumh844pNhQ2cXhhE05k1mgZ1IusFdkkLK1Yiy2dhzMNBmXWf-ncOeYasUk_nKQQt-61x9Qv53iK_bUKL_QH0w1Epm1uoCKUomkQiPX-CsZQY/s1600/570e00f4899dd479c29113fd42df885a.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibz16CCsB89ZgHccTdoo2eeF3nkmvRAD4aumh844pNhQ2cXhhE05k1mgZ1IusFdkkLK1Yiy2dhzMNBmXWf-ncOeYasUk_nKQQt-61x9Qv53iK_bUKL_QH0w1Epm1uoCKUomkQiPX-CsZQY/s320/570e00f4899dd479c29113fd42df885a.jpg" width="218" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
***</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
In quel sabato pomeriggio di fine
novembre piazza San Carlo era incredibilmente affollata. Viola si strinse nel
cappotto di lana rosso e si guardò intorno col cuore in gola. Non le sembrava vero
che fossero passati cinque giorni da quando si era appartata col professor
Torre, nel corridoio del secondo piano. Giorni interminabili, in cui non aveva
fatto altro che desiderare di restare sola con lui, almeno un’altra volta. E
adesso se ne stava lì, a passeggiare sotto i portici controllando l’orologio ogni due minuti, in trepidante
attesa. Se solo una settimana prima le avessero detto che avrebbe avuto un
appuntamento con il suo insegnante d’inglese, si sarebbe messa a ridere. Be’,
non che si trattasse di un <i>vero</i>
appuntamento. Dovevano vedersi per parlare dello spettacolo di fine anno.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ma
cosa si aspettava?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Quella aveva tutta l’aria di essere una
cotta e anche piuttosto seria. Si era presa una sbandata per il suo professore,
il che era di per sé una cosa da sfigati. Nel novantanove per cento dei casi,
quel genere di cose finivano in un mare di lacrime.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Sospirò, sfregandosi le mani intirizzite,
quando in fondo ai portici si materializzò l’oggetto dei suoi pensieri.
Camminava adagio, le mani infilate nelle tasche dei jeans, che lo fasciavano
come una seconda pelle, e gli occhi vigili, attenti.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Viola agitò una mano, come se temesse di
non essere vista in mezzo a tutta quella gente, ma lui l’aveva già notata e
stava per affrettarsi nella sua direzione. – Forse incontrarsi qui non è stata
una buona idea – disse, nel tentativo di calmare il battito impazzito del
proprio cuore. – Di sabato pomeriggio il centro di Torino è un gran casino.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Torre le dedicò un sorriso. – Già. L’ho
notato. Vivo qui da tre mesi e ancora non mi sono abituato alla vita di città.
Prima insegnavo in una scuola di campagna, nella provincia di Asti. Tutta
un’altra cosa.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Avvicinandosi le porse la mano, senza interrompere
il contatto visivo. Viola gliela strinse e trasalì; per un istante ebbe
l’impressione di essere fulminata da una scarica elettrica. Possibile che solo
sfiorargli le dita le provocasse un’emozione tanto forte? Si domandò cosa sarebbe
accaduto se lui l’avesse baciata, ma scacciò all’istante quel pensiero
pericoloso.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lui continuava a sorriderle, chiuso in una
giacca di pelle che gli stava da dio. – Mi sembri mezza congelata, dai che ti
offro una cioccolata calda. Il Caffè Torino ne prepara una davvero ottima.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Viola si ritrovò ad annuire come una
deficiente, quasi le parole non volessero uscirle di bocca e fosse diventata
improvvisamente muta. Il che non era del tutto inesatto. In presenza di
quell’uomo si ritrovava col cervello disconnesso.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Entrarono in quello che era uno dei locali
storici della città e si sedettero a un tavolino un po’ appartato. Se dovevano
parlare del loro progetto avevano bisogno di tranquillità, le aveva fatto
notare lui. Oddio, le tremavano le ginocchia ed era un bene che avesse preso
posto, altrimenti avrebbe rischiato di finire con il culo a terra. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Allora – cominciò Torre in un tono da
confabulatore. – Avrei pensato di mettere in scena Romeo e Giulietta. Tu cosa
ne pensi?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Viola si sentì andare in fiamme. Odiava
sentirsi così in imbarazzo; stava facendo la figura della stupida. – È un’ottima
idea, professore. Romeo e Giulietta è la mia tragegia preferita.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lui rise piano. – Chiamami Jacopo, almeno
quando non siamo in classe. Professore mi suona troppo pomposo e, se dobbiamo
lavorare insieme, voglio che si crei fra noi un rapporto di confidenza e intesa
reciproca.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
A Viola quasi cascò la mascella. Sembrava
tutto irreale. Finora lo aveva chiamato per nome soltanto nei sogni. – Ehm, va
bene Jacopo. Spero di non deludere la tua fiducia.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Non accadrà. Saremo una grande squadra
tu ed io, ne sono certo.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWAMRpx9gRMldRq-eMfBNCk6B96pcOnqISW6v-Lki_40Z336nuIzsmw19gwCuQrFhbAzS0xMxEszMbwDe0sSti1krUpitpUsO9cPd1vedd1UJpqAo0rzadupvA0_0DaIyQlImY3-NAze-V/s1600/1779_990378974_senza_nome_H234636_L.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWAMRpx9gRMldRq-eMfBNCk6B96pcOnqISW6v-Lki_40Z336nuIzsmw19gwCuQrFhbAzS0xMxEszMbwDe0sSti1krUpitpUsO9cPd1vedd1UJpqAo0rzadupvA0_0DaIyQlImY3-NAze-V/s320/1779_990378974_senza_nome_H234636_L.jpg" width="235" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
Laura Gayhttp://www.blogger.com/profile/09156619863253323096noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-3857006182503565795.post-29246871957391728592015-04-30T19:32:00.000+02:002015-04-30T19:32:11.073+02:00SCANDALOSI LEGAMI - QUINTA PUNTATA<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5WoVoU6SnH0Yhex3QjMy7Hfb5vIe-uVBPoQrov6XAdSbnDUrR5oxg9dLx4TzL73_O_chn4NV_-Py7Z5073IFsm-Xkeudn9Op49GenY0aHTn6f0Zi5hhkCrorSwn6Zhapi87MfUV-MIGoA/s1600/7e56adb38ac4b3d4f01c8369e1ece9e9.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5WoVoU6SnH0Yhex3QjMy7Hfb5vIe-uVBPoQrov6XAdSbnDUrR5oxg9dLx4TzL73_O_chn4NV_-Py7Z5073IFsm-Xkeudn9Op49GenY0aHTn6f0Zi5hhkCrorSwn6Zhapi87MfUV-MIGoA/s1600/7e56adb38ac4b3d4f01c8369e1ece9e9.jpg" height="320" width="231" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Diana osservò Sartori da sotto le
ciglia abbassate. Sembrava sincero quando diceva di tenere alla propria figlia.
Forse era un padre assente, ma non per questo disinteressato. Si inumidì le
labbra, prima di rispondergli. – Mi dia retta, cerchi di passare un po’ più di
tempo insieme a lei. Le parli e soprattutto ascolti cosa ha da dirle. Questo è
l’unico consiglio che posso darle.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– E se non volesse confidarsi con me?
Viola è quasi una donna, ormai. Forse ha bisogno di una figura femminile che la
guidi e la consigli.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Sartori era un uomo acuto e perspicace, su
questo non aveva il minimo dubbio. – Pensa che la madre parlerebbe con Viola,
se le facesse presente che sta attraversando un periodo difficile?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lui fece una risata amara. – Ne dubito
fortemente. Però potrebbe provare a parlarci lei.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Io? – Diana sgranò gli occhi, incredula.
– Perché io?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Be’, è la sua insegnante e mia figlia la
stima molto. Le sarei infinitamente grato, se mi facesse questo favore.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Diana esitò. Non era professionale
lasciarsi coinvolgere nella vita di quell’uomo affascinante e carismatico. Però
era anche vero che in gioco c’era la carriera scolastica di Viola e, come
insegnante, lei aveva tutto il diritto di cercare di capire se la ragazza aveva
dei problemi. Alla fine annuì. – D’accordo. Farò un tentativo.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il sorriso che Sartori le dedicò la fece
avvampare. Era un sorriso caldo, intimo, da camera da letto. Avrebbe dovuto
metterla a disagio e irritarla, invece la eccitò. In quel momento avrebbe dato
qualsiasi cosa per un contatto fisico, ma non doveva dimenticare il fatto che
lui, con ogni probabilità, era abituato a donne ben diverse da lei: eleganti,
raffinate e bellissime. Ora che le veniva in mente, aveva letto qualche
articolo su Andrea Sartori, sulle riviste di gossip. Si diceva che cambiasse
compagna di letto ogni notte. Ed era solito accompagnarsi a modelle o dive del
cinema e della televisione. Sicuramente doveva trovare lei, una povera
professoressa zitella, decisamente scialba e poco allettante. Se stava facendo
il cascamorto, era unicamente per convincerla a dargli una mano con Viola e
sarebbe risultato oltremodo patetico se lei si fosse convinta del contrario.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il suo umore peggiorò all’istante e per
fortuna l’arrivo del cameriere la salvò da un momento di forte imbarazzo. Lasciò
che le riempisse il calice di un vino bianco vivace, che mandò giù con estremo
piacere.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i>Ricomponiti,
Diana. Quell’uomo non sarà mai tuo.</i> </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
* * *</div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Dopo la cena Sartori la
riaccompagnò a casa, come un perfetto gentiluomo. Guidava una di quelle auto
sportive che solo gli uomini molto ricchi possono permettersi e questo la fece
sentire a disagio. Che cosa ci faceva lei, lì, con lui? Erano persone così
diverse.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Quando raggiunsero la palazzina in cui
abitava, cercò di dissuaderlo dall’accompagnarla fino al portone. Ma avere la
meglio su quell’uomo era un’impresa superiore alle sue possibilità e alla fine
dovette cedere. Lasciò che le aprisse la portiera dell’auto, guidandola lungo
il marciapiede deserto, rischiarato da un unico lampione.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Impiegò più del dovuto a trovare le chiavi
di casa, nella borsa ricolma di oggetti inutili, e quando riportò lo sguardo su
di lui si avvide che la stava fissando intensamente. Si morse il labbro,
confusa. Cosa intendeva fare? La risposta le giunse inaspettata: Sartori la
afferrò saldamente, mettendole una mano dietro la nuca mentre l’altra le
stringeva la vita. La teneva così stretta che riusciva a sentire il battito
calmo e regolare del suo cuore. Quasi non riusciva a respirare. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Grazie per la bella serata, Diana – la
sua voce le procurò un lieve fremito. Era talmente vicino che poteva aspirare
il suo odore, un misto di cuoio e acqua di colonia, molto maschio.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Grazie a lei per la cena, signor
Sartori. È stata squisita.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Andrea.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Come? – Quasi non riusciva ad afferrare
il senso delle sue parole. Sbatté le ciglia, come per schiarirsi le idee.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Chiamami Andrea. Voglio sentire il mio
nome sulle tue labbra.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
A quel punto era completamente soggiogata
da lui. – Andrea – mormorò, senza fiato.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lui la premette più forte a sé e il suo
ventre entrò in contatto con qualcosa di duro. Diana sollevò immediatamente lo
sguardo, il cuore che le batteva in petto come un uccellino impazzito.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Non riusciva a crederci. Si sforzò di
trovare un modo per gestire la situazione in maniera adeguata, ma provava un
profondo imbarazzo. Cielo, aveva il pene di Sartori contro il proprio stomaco.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il pene in erezione, per l’esattezza.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
E anche piuttosto grosso.</div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Poi Sartori lasciò andare la presa e
appoggiò le mani ai lati della sua testa, bloccandola contro il portone di casa
e fissandola con occhi di brace. Nessuno dei due disse una parola. Lui chinò il
capo, senza distogliere lo sguardo, e Diana deglutì. Realizzò in quel preciso
istante che stava per baciarla e, maledizione, lei desiderava da morire che lo
facesse.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDGyq9Mt8DvSEieC9WwM7wiNXTaXNZG_lBUHKoTIrBdkdarbkiQnG54XDpuPDUrextsgI6a_pL08nWBBEEwy0HklkEwXAbgThRHEJ1BCZKj2PyUW4CYeHa6smnJmuialUIihg3GfAg4Oml/s1600/cb516484bacfe1515e62cc08e2186053.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDGyq9Mt8DvSEieC9WwM7wiNXTaXNZG_lBUHKoTIrBdkdarbkiQnG54XDpuPDUrextsgI6a_pL08nWBBEEwy0HklkEwXAbgThRHEJ1BCZKj2PyUW4CYeHa6smnJmuialUIihg3GfAg4Oml/s1600/cb516484bacfe1515e62cc08e2186053.jpg" height="320" width="200" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
Laura Gayhttp://www.blogger.com/profile/09156619863253323096noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-3857006182503565795.post-36589905466759574922015-04-20T23:22:00.000+02:002015-04-20T23:22:39.648+02:00OLTRE I CONFINI DEL TEMPO - UN ESTRATTOVi lascio un estratto del mio time-travel, "Oltre i confini del tempo", in vendita su amazon e kobo.<br />
<br />
TRAMA:<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Sara ha diciotto anni e sta passando un periodo difficile. Il suo ragazzo l'ha lasciata e a scuola non riesce a trovare la giusta concentrazione. Ma durante una gita scolastica in Puglia, la sua vita cambia di colpo: Sara si ritrova catapultata nel 1813, in un mondo a lei totalmente sconosciuto, alla mercé di un affascinante ladro gentiluomo che le fa battere forte il cuore. Ma chi è veramente Giulio Guadalupi? Un pericoloso brigante o un ricco aristocratico? Fra colpi di scena e situazioni esilaranti, Sara vivrà un'avventura fantastica e conoscerà il vero amore, quello capace di infrangere le barriere del tempo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-lJHSbjfCCht4Ry3Z7pA8TFqmKP9f1B1mkuO4sd2COr-sJrcpNxeDmK6OBH0X4c6SPCKFeE3JMyS-EwOYXH-aoJkfdd51ZiLfcbblTHDgQ02dDmPQReGgrzs1L5smI1-jr0TooiTXs6Ac/s1600/Oltre+i+confini+del+tempo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-lJHSbjfCCht4Ry3Z7pA8TFqmKP9f1B1mkuO4sd2COr-sJrcpNxeDmK6OBH0X4c6SPCKFeE3JMyS-EwOYXH-aoJkfdd51ZiLfcbblTHDgQ02dDmPQReGgrzs1L5smI1-jr0TooiTXs6Ac/s1600/Oltre+i+confini+del+tempo.jpg" height="320" width="240" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
ESTRATTO:<br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Si
era rimessa in cammino da un bel po’, quando lo vide. Era un giovane alto,
vestito con una camicia di lino bianca e dei calzoni al ginocchio piuttosto
antiquati, chino sul fiume. Pareva intento ad abbeverarsi, come se non nutrisse
alcun timore di bere acqua non potabile o inquinata.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> Sara stava per mettersi a correre verso di
lui, quando il giovane si voltò all’improvviso, sul viso un’espressione accigliata
e diffidente. Solo in quel momento si accorse che le stava puntando contro
un’arma: una di quelle pistole antiche che si vedono nei musei.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> – Resta fermo lì, non un passo di più –
sibilò, feroce. I suoi occhi percorsero interamente la sua figura, come per
studiarne le forme. – Siete una donna – aggiunse, subito dopo. – Vestita in
quel modo vi avevo presa per un ragazzo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> Lo vide aggrottare la fronte e fare
qualche passo verso di lei, senza abbassare l’arma. – Non vorrai farmi credere
che quella cosa che hai in mano spara? – chiese Sara, indecisa se prenderla sul
ridere o irritarsi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> L’uomo continuò ad avanzare. – Oh, sì che
spara. E se non volete ritrovarvi con un bel buco nel cuore, fareste bene a non
muovervi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> Sara trattenne il respiro. Lo sconosciuto
aveva un fisico asciutto e agile, indiscutibilmente minaccioso. Le sopracciglia
erano ben disegnate e i grandi occhi, color azzurro ghiaccio, la stavano
fissando intensamente.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> Deglutì.
Aveva senza ombra di dubbio le sembianze di un brigante, uno di quelli che si
vedono nei film storici. Persino i capelli gli davano quell’aspetto: erano
scuri e lunghi, raccolti in una coda di cavallo con un laccio di cuoio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> – Ma chi diavolo sei? Un pazzo che si
diverte a terrorizzare le ragazze indifese?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> Lui rise. Una risata bassa, gutturale e
tremendamente sexy. – Scusate se mi permetto, ma non avete affatto l’aria della
ragazza indifesa. Per quale motivo siete vestita come un uomo?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> Sara abbassò lo sguardo. Indossava una
camicia, un paio di leggings e stivali. – Non sono vestita da uomo! – sbottò
esasperata. – I leggings sono indiscutibilmente un indumento femminile. E la
camicia…<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> – State cercando di confondermi con un
linguaggio bizzarro? Ebbene, risparmiate il fiato. È piuttosto evidente che
siete vestita da uomo. Le donne non indossano brache e stivali. Che ne è di
corsetto, sottogonne, pizzi e seta?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> Il sorriso dello sconosciuto si fece
ironico, ma non fu quello a turbarla. – Corsetto? Sottogonne? Ma di cosa stai
parlando?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> – Dell’abbigliamento consono a una
fanciulla. E, ditemi, cosa ci fate tutta sola in aperta compagna? Non avete
paura di essere assalita dalla banda di Papa Ciro?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> Sara sbatté le palpebre. Si sentiva
confusa. – Chi? – che lei sapesse l’ultimo Papa si chiamava Francesco, non
Ciro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> L’uomo inarcò le sopracciglia. – Non avete
mai sentito parlare di Papa Ciro e la sua banda di briganti?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> Sara scosse la testa. – Francamente no.
Chi sarebbe costui?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> L’uomo si grattò la testa con la mano
libera, mentre nell’altra continuava a impugnare la pistola.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">–
Voi ferite il mio orgoglio. Avete davanti proprio uno dei suoi seguaci, sapete?
Ci diamo tanta pena per saccheggiare i dintorni e la gente neppure sa chi
siamo! Un vero colpo al cuore.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> Il suo tono era ironico, ma Sara intuì che
si sentiva spiazzato. Beh, lei non era da meno. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> – Ancora non hai risposto alla mia
domanda. Chi diavolo è questo Papa Ciro?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> – Il suo vero nome è Ciro Annicchiarico.
Un tempo faceva parte del clero, ma adesso è diventato il capo di una banda di
briganti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> Sara era sempre più peplessa. – Un prete
che ruba? Oddio, meglio che essere pedofilo in fondo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> Lui aggrottò la fronte. – Pedofilo? Come
diamine parlate, si può sapere?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> Brigante o no, la persona che aveva di
fronte doveva essere un bell’ignorante. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> Sara alzò gli occhi al cielo. – I pedofili
sono quelli che stuprano i bambini.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> Un altro sorrisino ironico fece capolino
sul suo viso abbronzato. – Una signora non dovrebbe nemmeno affrontare certi
argomenti. Comunque potete star sicura, a Ciro piacciono le donne, non i
ragazzini. E anche al sottoscritto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> Finita la frase, riprese a fissarla lentamente,
da capo a piedi, percorrendo con occhi insolenti ogni parte del suo corpo, per
poi indugiare lo sguardo sulla scollatura della camicia. Per quale motivo la
guardava in quel modo?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> Sara sbuffò. – Quindi derubate la gente? È
per questo che mi stai puntando contro quella “cosa”? – indicò quell’arma
antiquata, non sapendo come altro definire quel pezzo da museo – Vuoi i miei
soldi?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> Aprì lo zaino con gesti impazienti. Ci
mancava anche lo scippatore! Quella doveva essere la sua giornata sfortunata.
Tirò fuori il portafogli e gettò per terra delle banconote. – Ecco, è tutto
quello che ho!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> Il ladro fece una smorfia. – Cosa pensate
che dovrei farci con quei pezzi di carta?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> Pezzi di carta? Erano ben cento euro! <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> Sara incrociò le braccia sul petto. – Se
non ti interessano i miei soldi, allora cosa vuoi da me?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> Lui fece un altro passo verso di lei, gli
occhi fissi nei suoi. Sembrava un felino che girava intorno alla preda e un
brivido di apprensione la inchiodò al suolo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> – Domanda interessante – fece il brigante,
scostando una ciocca di capelli che gli era ricaduta sulla fronte. – Potrei
fare molte cose con voi, ma non ora. Adesso dobbiamo andarcene da qui. Mi
stanno alle costole e non ho alcuna intenzione di farmi trovare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> Sara
spalancò gli occhi, inorridita. – Io non vengo da nessuna parte con te!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> Si voltò di scatto, cominciando a correre
all’impazzata. Era senza fiato, ma continuò ad andare avanti, facendosi strada
fra gli olivi che circondavano il letto del fiume e ignorando i sassi e le
buche nel terreno che la facevano sbandare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> Gocce di sudore le imperlavano la fronte.
Non avrebbe resistito a lungo, ma non poteva cedere. Nella sua mente c’era
un’unica certezza: doveva fuggire via da quel pazzo. Poi un pesante colpo a un
fianco la fece cadere a terra. Il dolore fu lancinante e le tolse il poco fiato
che le era rimasto. Un paio di mani l’afferrarono, girandola bruscamente,
finché non si ritrovò a fissare gli occhi glaciali del brigante, o quello che
era.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> –
Dove diavolo credete di andare? Se pensate che vi lasci libera di correre a
denunciarmi, vi sbagliate di grosso.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> Sara sputò qualcosa per terra. Forse
sangue. Nella caduta si era rotta il labbro inferiore che sanguinava
copiosamente. La testa le girava come in un vortice.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> – Non ho intenzione di denunciare nessuno
– disse, non appena ritrovò un po’ di fiato. – Voglio solo tornare a casa.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> Lacrime di frustrazione le offuscarono la
vista mentre lui la afferrava per le braccia, impedendole i movimenti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> – Pensate che vi creda?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> – Ti prego, lasciami andare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> Il corpo del brigante la schiacciava sotto
al suo peso, togliendole il respiro. Inaspettatamente riprese a fissarla in un
modo strano.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> – Chi diavolo siete?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> Con la mano le sfiorò il labbro
sanguinante, per poi scendere con esasperante lentezza lungo la guancia e sul
collo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> – Cosa diavolo stai… – Sara era sempre più
turbata. Non voleva pensare alle sensazioni provocate da quelle carezze. Non
ora. – Toglimi le mani di dosso!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> Lui la ignorò. Continuando a tenerla
inchiodata a terra, le afferrò il mento. Sara cercò di divincolarsi, ma l’uomo aveva
dita d’acciaio. – Avete la pelle di una gran dama – riprese, come se stesse
riflettendo ad alta voce. – E un ottimo profumo, di certo costoso. Non ne ho
mai sentito uno uguale.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> Sara si sentì il cuore in gola. Cosa
intendeva farle? Cercò di respirare normalmente, ma era difficile con lui che
muoveva quella mano su di lei con una disarmante familiarità.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> Si ritrovò a fissare i suoi occhi di
ghiaccio con sguardo supplice. Ma lui non la lasciò andare e continuò la sua
esplorazione, insinuando una mano sotto la sua camicetta.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> All’improvviso lo sentì imprecare
sottovoce. – Diamine, non indossate biancheria intima?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> Sara trattenne il fiato. Le sue dita ora
le stavano accarezzando l’addome, fino a raggiungere l’ombelico. Avrebbe dovuto
scalciare, lottare in qualche modo, invece si sentiva come paralizzata. Perché
non aveva indossato una canotta sotto la camicia? <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> Finalmente il brigante la lasciò andare.
Con un movimento fluido si alzò in piedi, sollevandola di peso. Sembrava
sofferente. Forse nella caduta si era ferito a sua volta, sebbene non mostrasse
lacerazioni evidenti.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> Una volta in piedi, Sara lo fissò sospettosa.
– Mi lascerai andare?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUhwjbVn1UpBoEPc2jMEPRU1a4WDcOLYu5LIN2bLwF2vNzTuEuAQ6N9H9bbKioqSC8zOze8u3-9-ZwO2-XGowFu6J1v9P44SpS1D4BP7V8gCG-YbdZUyMQws75hCWgP9coMicTiYhJdrv3/s1600/big_1190987708.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUhwjbVn1UpBoEPc2jMEPRU1a4WDcOLYu5LIN2bLwF2vNzTuEuAQ6N9H9bbKioqSC8zOze8u3-9-ZwO2-XGowFu6J1v9P44SpS1D4BP7V8gCG-YbdZUyMQws75hCWgP9coMicTiYhJdrv3/s1600/big_1190987708.jpg" height="214" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><br /></span></div>
Laura Gayhttp://www.blogger.com/profile/09156619863253323096noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3857006182503565795.post-40207721046855626032015-04-13T22:09:00.000+02:002015-04-13T22:10:22.953+02:00SCANDALOSI LEGAMI - QUARTA PUNTATA<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Andrea non riusciva a staccarle
gli occhi di dosso. La professoressa Ricci si era presentata all’appuntamento
vestita con un semplice tubino nero che le arrivava poco sopra il ginocchio e le
fasciava i fianchi arrotondati, lasciandogli immaginare le curve che
nascondeva. Non era nulla di provocante o eccessivamente raffinato. Un tempo lo
avrebbe definito squallido. Eppure, indossato da quella donna aveva su di lui
un effetto devastante.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Non vedeva l’ora di
toglierglielo!</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Risollevò lo sguardo, tornando a fissarla
negli occhi e simulando un qualche interesse per ciò che stava dicendo. Aveva
labbra morbide, sensuali, sottolineate da un filo di rossetto. Labbra che
sarebbe stato un vero piacere baciare, leccare, mordere.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Una fitta all’inguine lo indusse ad
agitarsi sulla sedia, alla ricerca di una posizione più comoda. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Ha ascoltato una sola parola di quello
che ho detto? – La voce di lei lo colse di sorpresa, facendolo trasalire. Era dannatamente
difficile concentrarsi con un corpo come quello, lì davanti.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Andrea si schiarì la voce. – Mi stava
parlando di Viola, giusto?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La professoressa sbuffò, roteando gli
occhi. – Le stavo dicendo che ultimamente sua figlia è molto distratta. Ma deve
essere un vizio di famiglia.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Un sopracciglio schizzò verso l’alto e lui
non riuscì a trattenere un sorrisino. – Ero distratto, lo ammetto. Mi stavo
chiedendo che tipo di biancheria intima indossa sotto a quell’abito. È sempre così
maledettamente sexy, Diana? Posso chiamarla per nome, non è vero?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La vide arrossire come una scolaretta e la
fitta all’inguine si intensificò.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Come ha detto?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Mi ha sentito benissimo.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Gli venne una gran voglia di allungare una
mano verso di lei e sfiorarle una guancia, per sentire il calore della sua
pelle: in quel preciso momento sembrava sul punto di andare a fuoco. Invece
riportò il discorso su binari più sicuri. – Riguardo a Viola, non so cosa le
stia capitando. Con me non parla molto.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Forse dovrebbe passare un po’ più di
tempo con sua figlia.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Non aveva parlato in tono di rimprovero,
eppure Andrea si sentì infastidito. – Non importa la quantità del tempo che si
passa coi propri figli. Conta la qualità.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lei rise, ma senza gioia. I suoi occhi, di
quel verde misterioso e intrigante, erano fissi su di lui, quasi intendessero
trapassarlo da parte a parte. – Non ho mai sentito un’affermazione più
ridicola! </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Andrea cominciò a tamburellare con le dita
sul tavolo. Si interruppe solo quando il cameriere giunse per prendere le
ordinazioni, dopo di che tornò a fissare Diana con un briciolo di irritazione.
– Come le ho già spiegato, sono un uomo molto impegnato. Dirigo una società
informatica di livello internazionale e spesso sono all’estero per lavoro.
Viaggio in continuazione. Anche volendo, non posso trascorrere molto tempo con
Viola.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La professoressa sospirò. Sembrava
decisamente contrariata. – E la madre? Non è mai venuta a scuola a parlare coi
professori.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
A quel punto Andrea si irrigidì. Non gli
piaceva parlare di Lisa. L’aveva esclusa dalla sua vita e così aveva fatto
anche sua figlia. – La madre di Viola è sempre in giro per il mondo. È una
famosa modella e si è sempre disinteressata di lei. Non la vede da anni.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La sorpresa le fece battere le palpebre.
Per un istante lo fissò, aggrottando la fronte. – Siete divorziati?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Non ci siamo mai sposati.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La vide tentennare e poi recuperare in
fretta il proprio autocontrollo. – Be’, di certo non è la situazione ideale per
una ragazza dell’età di Viola. Il padre è troppo impegnato e la madre assente.
Non c’è da stupirsi che il suo rendimento a scuola sia calato ed è un vero
peccato perché Viola ha ottime possibilità. È sveglia e intelligente. Deve solo
applicarsi di più.</div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Andrea si passò una mano fra i capelli. –
Mi dica cosa devo fare con lei e lo farò. Viola è importante per me. È la cosa
più preziosa che ho.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNBt-LnkrbZfdyZYhzAZpVghu3Tf5Eqclt2hZZIvE1P9SjDP9j0cjRkXdavN8uuThyphenhyphenrQwlrhglWI1kvsfZ2JIET5ZZw41fOGtyKwpWha690zIqXOphjbPjCTRZSmUNJtyQ8m6zatBm70H-/s1600/5776acf556a3ec9d6c5862aa19f3ebc8.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNBt-LnkrbZfdyZYhzAZpVghu3Tf5Eqclt2hZZIvE1P9SjDP9j0cjRkXdavN8uuThyphenhyphenrQwlrhglWI1kvsfZ2JIET5ZZw41fOGtyKwpWha690zIqXOphjbPjCTRZSmUNJtyQ8m6zatBm70H-/s1600/5776acf556a3ec9d6c5862aa19f3ebc8.jpg" height="320" width="217" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
Laura Gayhttp://www.blogger.com/profile/09156619863253323096noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-3857006182503565795.post-34702062262930530592015-04-03T17:21:00.000+02:002015-04-03T17:25:19.682+02:00HAREM'S BOOK RECENSISCE LA DAMA MISTERIOSACare lettrici,<br />
oggi vi propongo un'altra recensione, a cura del blog Harem's Book. Lo conoscete?<br />
Per chi fosse curioso di sapere cosa ne pensa Ginger de "La dama misteriosa", ecco il link: <a href="http://www.haremsbook.com/?p=2871#comment-1314" target="_blank">http://www.haremsbook.com/?p=2871#comment-1314</a><br />
<br />
Buona lettura!<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7Nx8mvkfpJAzPzQ684ZWVcCsEFUymHz2NwJxmW14dCtpkxL6iZXF2liw0b12MfXJzmAnrnaUltwozhZt-ChOh7IUXnZ-hutaXjMA9likZbZXrAmj0Dex9cldXoxlkDq8YhBGnTy4vn6lV/s1600/pizap.com14280578066421-300x150.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7Nx8mvkfpJAzPzQ684ZWVcCsEFUymHz2NwJxmW14dCtpkxL6iZXF2liw0b12MfXJzmAnrnaUltwozhZt-ChOh7IUXnZ-hutaXjMA9likZbZXrAmj0Dex9cldXoxlkDq8YhBGnTy4vn6lV/s1600/pizap.com14280578066421-300x150.jpg" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9cR6KR593ikx3UNBEfRY56lSXae8JrzQpktyDp68WxgxDJMaojgnWRv4qpfG_CvDTkr6e7OdLqzaqlMSnlgJ7dOXx6CcAweBjs5F9cr3CHKeUYDBZXgtpiu21eBM5Gsa7Frr1iQETUvsU/s1600/pizap.com14280584817102-300x200.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9cR6KR593ikx3UNBEfRY56lSXae8JrzQpktyDp68WxgxDJMaojgnWRv4qpfG_CvDTkr6e7OdLqzaqlMSnlgJ7dOXx6CcAweBjs5F9cr3CHKeUYDBZXgtpiu21eBM5Gsa7Frr1iQETUvsU/s1600/pizap.com14280584817102-300x200.jpg" /></a></div>
<br />
<br />
<br />Laura Gayhttp://www.blogger.com/profile/09156619863253323096noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3857006182503565795.post-62570288596327778302015-03-27T18:46:00.000+01:002015-03-27T18:46:02.461+01:00SCANDALOSI LEGAMI - TERZA PUNTATA<h1 align="center" style="text-align: center;">
<span style="color: windowtext;">CAPITOLO
2<o:p></o:p></span></h1>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Diana entrò in casa e scalciò le
scarpe sul pavimento, massaggiandosi i piedi doloranti. Dopo le ore di lezione
aveva dovuto trattenersi anche nel pomeriggio per il collegio docenti e ora si
sentiva a pezzi. Non vedeva l’ora di buttarsi sul divano, in compagnia della
tv.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Si infilò un paio di pantofole comode e
stava per entrare in cucina, quando il cellulare si mise a suonare sulle note
di <i>Hey Baby</i>. Rovistò nella borsa e lo
afferrò, lasciandosi cadere su una sedia. Non aveva idea di chi diavolo potesse
essere lo scocciatore, ma era ben decisa a mandarlo al diavolo per potersi
riscaldare la cena nel microonde, prima di fare un po’ di zapping col
telecomando.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Pronto? – La sua voce suonò aggressiva
alle sue stesse orecchie, ma non vi badò. Era sempre irritabile dopo una
giornata di intenso lavoro.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Buonasera, professoressa Ricci. Ho
prenotato un tavolo per due al Galante, spero che sia di suo gusto.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Riconobbe Sartori immediatamente e quasi le
venne un colpo. – Come diavolo ha avuto il mio numero?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Non è stato facile, ma come le ho detto
stamattina sono un tipo molto cocciuto. E ottengo sempre quello che voglio.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Un brivido le percorse la schiena e
dovette fare un bel respiro per mantenere il controllo della situazione. Non
capitava tutti i giorni di avere a che fare con uomini testardi come Andrea
Sartori. – Se pensa che cenerò con lei vuol dire che è completamente pazzo!</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Mi dia un valido motivo per rifiutare.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Eccone uno: lei è il padre di una mia
allieva.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lo sentì ridacchiare piano. – Ne trovi uno
più convincente.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
A questo punto Diana era sull’orlo di una
crisi di nervi. – Ha mai sentito parlare di etica professionale?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Anche se non poteva vederlo giurò che in
quel momento stesse inarcando un sopracciglio, con quell’aria arrogante che lo
caratterizzava. – Sono tutte stronzate. Di cosa ha paura, professoressa?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Paura? Non penserà che abbia paura di
lei? È assurdo.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Forse ha paura di se stessa e delle reazioni
che potrei suscitarle.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Se il calore sprigionato dalle guance di
Diana fosse stato combustibile, di sicuro il telefono avrebbe preso fuoco.
Quell’uomo era uno sbruffone, eppure non aveva tutti i torti. Era innegabile
che si sentisse attratta da lui. Quale donna con un briciolo di cervello non lo
sarebbe stata? Aveva sex appeal da vendere! Tuttavia, sarebbe morta in quel
medesimo istante pur di ammetterlo. – Lei è ridicolo. D’accordo, se può servire
a scoraggiare la sua opera di seduzione, verrò a cena con lei. Ma dopo dovrà
sparire dalla mia vita, intesi?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Non ho ancora iniziato a sedurla,
professoressa. Mi creda, quando accadrà non avrà scampo.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Diana ebbe l’impressione che tutta l’aria
contenuta nei suoi polmoni venisse risucchiata. Ma non ebbe il tempo di
ribattere nulla che la voce di Sartori riprese imperturbabile: – Sarò da lei alle otto.</div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La linea telefonica si interruppe,
lasciandola come stordita. La sua mente analitica realizzò all’istante che non
le aveva chiesto l’indirizzo. Quindi doveva già conoscerlo. Come diavolo faceva
a sapere tante cose di lei? Per quanto odiasse ammetterlo, si sentiva intrigata
da quella situazione. In fondo, da quanti anni non suscitava l’attenzione di un
uomo? Non era mai stata una donna molto corteggiata e, a essere sincera, le
piaceva. Le piaceva da morire.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOcYQRvB4Izb9-wsSbHtB0YTQVseZaII7kPdfydpLeRf3KEbrfY1zrLRA-MyL5hr2dDV6xWKt1ND7kpKqW23o9VBnz7v9xDFKW33_My34oGokbgV0BUROCCUTTMSnTnZ2P2ZnBnVHNpFUB/s1600/fcef42018902fd6fc6b139f338e26ae5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOcYQRvB4Izb9-wsSbHtB0YTQVseZaII7kPdfydpLeRf3KEbrfY1zrLRA-MyL5hr2dDV6xWKt1ND7kpKqW23o9VBnz7v9xDFKW33_My34oGokbgV0BUROCCUTTMSnTnZ2P2ZnBnVHNpFUB/s1600/fcef42018902fd6fc6b139f338e26ae5.jpg" height="320" width="213" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
Laura Gayhttp://www.blogger.com/profile/09156619863253323096noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-3857006182503565795.post-4607882891310592162015-03-23T18:24:00.001+01:002015-03-23T18:29:10.710+01:00LA RECENSIONE DI INSAZIABILI LETTURECare lettrici,<br />
curiose di sapere cosa pensano le "Insaziabili" del mio ultimo romanzo, "La dama misteriosa"?<br />
Cliccate qui:<br />
<a href="http://insaziabililetture.blogspot.it/2015/03/recensione-la-dama-misteriosa-di-laura.html?spref=fb" target="_blank">http://insaziabililetture.blogspot.it/2015/03/recensione-la-dama-misteriosa-di-laura.html?spref=fb</a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqYtDf6vqPEUvTtDZjPt4ArdIXv5SknqQwQcKz2AmFjwO87ComggItOagazGLutHTHGcdPUXofGngNp7wcy6usj2K8Nhc9SxtzA7egy4Wa1K8RPMDarIIkfVa28D0upV00uHb6_xVokMVc/s1600/Ladamamisteriosa_Small.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqYtDf6vqPEUvTtDZjPt4ArdIXv5SknqQwQcKz2AmFjwO87ComggItOagazGLutHTHGcdPUXofGngNp7wcy6usj2K8Nhc9SxtzA7egy4Wa1K8RPMDarIIkfVa28D0upV00uHb6_xVokMVc/s1600/Ladamamisteriosa_Small.jpg" /></a></div>
<br />
<br />
<br />Laura Gayhttp://www.blogger.com/profile/09156619863253323096noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3857006182503565795.post-44652225573705430522015-03-22T11:47:00.000+01:002015-03-22T11:47:31.565+01:00IL ROMANZO DI SIMONA LIUBICICHCare lettrici,<br />
oggi voglio segnalarvi un altro romanzo da non perdere: "Ossessione color cremisi", di Simona Liubicich.<br />
A chi ama l'Inghilterra vittoriana, i misteri e le storie ricche di passione, suggerisco di segnarsi questa data: 14 APRILE 2015. In vendita in tutte le librerie.<br />
<br />
TRAMA:<br />
<br />
<span style="background-color: white; color: #141823; font-family: Helvetica, Arial, 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px;">Londra, 1888</span><br style="background-color: white; color: #141823; font-family: Helvetica, Arial, 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px;" /><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: Helvetica, Arial, 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px;">Nessuna donna può dirsi al sicuro, mentre le gelide nebbie invadono le strade della metropoli sulle riva del Tamigi. Né le più sfortunate, nei vicoli di Whitechapel, dove la minaccia di Jack lo Squartatore si annida nell'ombra. Né le dame dell'alta società vittoriana, schiave di rigide convenzioni e riti soffocanti, sottomesse a padri e mariti. Olivia Lancaster non fa eccezione. Figlia di un nobile molto in vista, viene promessa in sposa al più viscido e rivoltante degli uomini, nonostante lei si opponga con tutte le sue forze. D'altra parte Olivia è una ribelle per natura. Erborista e filantropa, non si considera affatto inferiore in quanto donna ed è disposta a rischiare di persona pur di ottenere ciò che vuole. Anche l'uomo che desidera. Ethan Rowland, Conte di Stafford è stato il suo sogno proibito fin da quando era una fanciulla ed ora è pronta persino a incastrarlo con una scena di seduzione per compromettersi con lui e indurlo alle nozze riparatrici. Ma se Ethan si trova d'accordo nel godere delle grazie peccaminose di Olivia, di certo non è uomo che ami essere manovrato. Nemmeno dalla più sensuale e scandalosa lady di tutta l'Inghilterra.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #141823; font-family: Helvetica, Arial, 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px;"><br /></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjAV0OcPKxSVF4lgToDqFlH3a_H9eF4o_MHbDlKJvKgt_plhW3ns3u1fNB4vWaYipfpTEvA0mO69dDLQbb45rBz4-Ca9SMzQ_TK0kHz8Yz14JlFPoFB6DtvNcfYK2_lJiXBFmfqzR1s0PP/s1600/11081492_915604855128332_930070054723319029_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjAV0OcPKxSVF4lgToDqFlH3a_H9eF4o_MHbDlKJvKgt_plhW3ns3u1fNB4vWaYipfpTEvA0mO69dDLQbb45rBz4-Ca9SMzQ_TK0kHz8Yz14JlFPoFB6DtvNcfYK2_lJiXBFmfqzR1s0PP/s1600/11081492_915604855128332_930070054723319029_n.jpg" /></a></div>
<span style="background-color: white; color: #141823; font-family: Helvetica, Arial, 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px;"><br /></span>Laura Gayhttp://www.blogger.com/profile/09156619863253323096noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3857006182503565795.post-39702942136830786812015-03-21T16:40:00.000+01:002015-03-21T16:40:06.483+01:00DA NON PERDERE!!!Oggi vorrei segnalarvi l'uscita del romanzo di una mia amica. È davvero molto brava e il suo romance storico merita assolutamente di essere letto. Quindi segnatevi questa data: 9 APRILE 2015.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9UQ4qvB0sb5Etdf13FVSy2oSGynEyLAOPzw0NUCBZBSLchsG2Q-SDg4bbG9UycCK2PtOCJz-FgEGF1SPH3R0hG1xTKel8fB2mYyb3sHsf6X-7-YZ1UsJ-zWQnLuf2n_B_bzpa60yWgAmq/s1600/image.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9UQ4qvB0sb5Etdf13FVSy2oSGynEyLAOPzw0NUCBZBSLchsG2Q-SDg4bbG9UycCK2PtOCJz-FgEGF1SPH3R0hG1xTKel8fB2mYyb3sHsf6X-7-YZ1UsJ-zWQnLuf2n_B_bzpa60yWgAmq/s1600/image.jpg" height="320" width="237" /></a></div>
<br />Laura Gayhttp://www.blogger.com/profile/09156619863253323096noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3857006182503565795.post-53903559844844908172015-03-13T17:26:00.001+01:002015-03-13T17:26:30.958+01:00Ancora una recensione!Nuova recensione a "La dama misteriosa" sul blog "Sognandoleggendo". Ringrazio Reika per le bellissime parole. Sono queste piccole cose che mi spronano ad andare avanti, nonostante le difficoltà.<br />
<br />
<a href="http://sognandoleggendo.net/la-dama-misteriosa-di-laura-gay-2/" target="_blank">http://sognandoleggendo.net/la-dama-misteriosa-di-laura-gay-2/</a>Laura Gayhttp://www.blogger.com/profile/09156619863253323096noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3857006182503565795.post-9938609014511552942015-03-12T18:36:00.000+01:002015-03-12T18:36:06.055+01:00SCANDALOSI LEGAMI - SECONDA PUNTATA<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Andrea Sartori rimase a fissare
la porta della sala professori con un sorrisino divertito. Quella donna lo
aveva sorpreso ed era una cosa che gli accadeva di rado. A una prima occhiata
gli era parsa insignificante, infagottata com’era in un abito di una taglia più
grande e coi capelli pettinati in un rigido chignon, fuori moda. Ma poi aveva
notato i vaporosi riccioli bruni che sfuggivano all’acconciatura, ricadendole
disordinati sul collo e sulle spalle, e l’immagine che gli era saltata agli
occhi era stata quella di una donna che si era appena alzata dal letto, dopo
una notte di sesso selvaggio. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Era bastata quell’immagine a provocargli
una violenta erezione.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
E che dire dei suoi occhi? Erano di un
verde chiarissimo, quasi spento, ma quando si animava per qualcosa, lanciavano
bagliori dorati che le donavano un fascino irresistibile. E lui non era proprio
riuscito a resistere alla tentazione di invitarla a cena, non certo per parlare
di Viola.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Cazzo, desiderava la professoressa Ricci
nuda in un letto!</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il solo pensiero gli toglieva il respiro.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Scosse il capo, come per scrollarsi quel
pensiero di dosso. Lo attendeva una pesante giornata di lavoro e un uccello
duro e palpitante nei calzoni era l’ultima cosa che gli serviva. Ma diamine, se
ripensava a quei limpidi occhi verdi fissi sul suo inguine, quasi vogliosi, be’,
era decisamente difficile darsi una calmata.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Gli sarebbe servita una doccia fredda.
Forse due.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
D’istinto afferrò il cellulare e compose
il numero del ristorante Galante, il suo preferito a Torino. L’avrebbe messa
alle strette. Che lo volesse o no, avrebbe cenato insieme a lui quella stessa
sera.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgN-MChpIULLnkWlKhuwQb-wn20omCySv_Mw4uJhgxpEOf99aeDTzSAtdu2loVWcDBKULtqKRbMo0-roj34KR79jITPB8tiYRyWtC8LGurzjVTfVHhWXrl9D7XHzyYYq33VUCkqkX4Z8DjG/s1600/fa186d34846aff5b9a556a2003d8a589.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgN-MChpIULLnkWlKhuwQb-wn20omCySv_Mw4uJhgxpEOf99aeDTzSAtdu2loVWcDBKULtqKRbMo0-roj34KR79jITPB8tiYRyWtC8LGurzjVTfVHhWXrl9D7XHzyYYq33VUCkqkX4Z8DjG/s1600/fa186d34846aff5b9a556a2003d8a589.jpg" height="320" width="213" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
* * *</div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Viola si attorcigliò un ciuffo di
capelli attorno a un dito e sospirò. La lezione di italiano le pareva
interminabile, nonostante quella mattina la professoressa fosse arrivata in
ritardo. Era entrata in classe spettinata e di pessimo umore; poco ci mancava
che facesse un’interrogazione a tappeto su Dante. L’avevano scampata proprio
per un pelo e solo grazie a Daniela, la sua compagna di banco, che le aveva
ricordato che doveva ancora finire di spiegare la poetica del Leopardi.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Smise di simulare un qualche interesse per
la lezione e sbuffò. La cosa strana era che la prof sembrava averla presa di
mira: non smetteva di fissarla con aria torva, come se ce l’avesse con lei; il
che non aveva senso. Cercò di ricordare se per caso ne avesse combinata una
delle sue, ma non le veniva in mente nulla. Beh, ultimamente era parecchio
distratta, doveva ammetterlo. Tuttavia…</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Qualcuno bussò alla porta e la Ricci
interruppe la spiegazione, alzando gli occhi al cielo. – Avanti! – borbottò
contrariata. Un attimo dopo il nuovo insegnante di inglese entrò in classe, le
labbra incurvate in un autentico sorriso.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Viola sussultò sulla sedia.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i>Respira,
dannazione. Respira.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i> </i>Jacopo Torre era un
prodigio della natura. Era difficile attribuirgli un’età: sembrava aver
superato da poco la trentina, ma aveva un’aria talmente giovanile che a volte
era difficile non considerarlo un coetaneo, piuttosto che un insegnante. Aveva
i capelli neri come la notte, tagliati cortissimi, ed era bello come Lucifero:
un naso dritto e ben disegnato, labbra carnose e un accenno di barba che gli
conferiva un aspetto virile e molto sexy. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Viola si sentì arrossire dalla radice dei
capelli fino alla punta dei piedi, quando si ritrovò a fissare i suoi occhi
grigi, ombreggiati da ciglia lunghe e scure. Si accorse che, dopo aver
scambiato qualche parola con la prof di italiano, si era voltato verso di lei e
ora la fissava come se intendesse prosciugarle l’anima. Notò che aveva delle
ombre sotto agli occhi che tuttavia non toglievano nulla alla sua rude
bellezza.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Sartori, avrei bisogno di parlarti un
istante se non ti dispiace. La professoressa Ricci ha acconsentito a lasciarti
un paio di minuti. Vuoi seguirmi fuori dalla classe, per favore?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Viola deglutì.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Cavolo, lei lo avrebbe seguito in capo al
mondo!</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Mise giù il libro di letteratura e si alzò
in piedi di scatto, rovesciando quasi la sedia. Daniela le lanciò un’occhiatina
maliziosa e lei si sentì andare a fuoco. Riuscire a camminare fino alla porta
fu una vera impresa, sentiva le membra rigide e le viscere che si annodavano,
come se stessero danzando una salsa all’interno del suo stomaco.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Non appena si ritrovò nel corridoio,
sollevò uno sguardo ansioso su di lui e si inumidì le labbra. – Mi dica
professore, in cosa posso aiutarla?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Per un istante che le parve infinito lui non
disse nulla, poi la sua bocca si aprì in un lento sorriso. – Ho in mente un
progetto ambizioso, Sartori. Mi piacerebbe mettere in scena una delle tragedie
di Shakespeare durante la cerimonia di fine anno e vorrei che tu mi dessi una
mano.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Viola sgranò gli occhi, profondamente
colpita. – Perché io?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Be’, sei una delle mie allieve migliori
e ho notato che hai una predisposizione per la recitazione. Vedrai, sarà
divertente. È un modo fantastico per imparare l’inglese giocando.</div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il professor Torre riprese a parlare a
raffica, delineando il proprio progetto nei minimi dettagli. Ma Viola non lo
ascoltava più. Riusciva solo a pensare che avrebbe passato molto del suo tempo
libero insieme a lui e questo bastava a farle battere forte il cuore.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFevS3NnmvLRTI3Kp5c8GCfaJ0TbdGvoIvMry4UtSemkC3N1u0vSOINApOy65-WPaTIdr3-kfFV1T5BJvCtWFOIJzWOUWf5eCodrnWzVLIyfxklKetbYOOFjBUEXhKdLw4v3RSqfzgkCAa/s1600/1779_374091744_mb_waynemasershoot_aug2006_05_H182819_L.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFevS3NnmvLRTI3Kp5c8GCfaJ0TbdGvoIvMry4UtSemkC3N1u0vSOINApOy65-WPaTIdr3-kfFV1T5BJvCtWFOIJzWOUWf5eCodrnWzVLIyfxklKetbYOOFjBUEXhKdLw4v3RSqfzgkCAa/s1600/1779_374091744_mb_waynemasershoot_aug2006_05_H182819_L.jpg" height="320" width="240" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>Per chi si fosse perso la prima puntata la trovate qui: <a href="http://lauragay.blogspot.it/2015/02/scandalosi-legami-prima-puntata.html" target="_blank">http://lauragay.blogspot.it/2015/02/scandalosi-legami-prima-puntata.html</a></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>Buona lettura!</b></div>
Laura Gayhttp://www.blogger.com/profile/09156619863253323096noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3857006182503565795.post-57560135187202409182015-03-02T09:36:00.000+01:002015-03-02T09:36:20.945+01:00Tutto sui libri recensisce "La dama misteriosa"Care lettrici,<br />
ecco un'altra recensione al mio ultimo romance storico/erotico. La potete trovare qui: <a href="http://www.tuttosuilibri.com/2015/03/recensione-la-dama-misteriosa-di-laura.html" target="_blank">http://www.tuttosuilibri.com/2015/03/recensione-la-dama-misteriosa-di-laura.html</a>Laura Gayhttp://www.blogger.com/profile/09156619863253323096noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3857006182503565795.post-82400889381508569752015-02-27T12:09:00.000+01:002015-02-27T17:46:54.094+01:00SCANDALOSI LEGAMI - Prima puntataCarissime lettrici,<br />
per il nostro appuntamento settimanale con le mie opere inedite oggi vi propongo la prima parte di un romanzo a puntate, dal titolo "Scandalosi legami". Questa la trama:<br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><b>Diana Ricci si considera una
donna comune, lavora in un liceo di Torino e da tre anni non ha una relazione.
Non è brutta, ma nasconde il proprio fascino sotto abiti dimessi e pettinature
fuori moda, forse per paura di essere notata.</b></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><b>Andrea Sartori, al contrario, è
un uomo sicuro di sé, ricco, affascinante e carismatico. Non vuole relazioni
stabili, ma ama le belle donne e gli
riesce facile conquistarle. Tuttavia, quando incontra Diana per caso, nella
scuola frequentata dalla figlia adolescente, riesce a vedere al di là delle
apparenze e capisce che sotto quegli abiti dimessi batte il cuore di una donna
estremamente passionale e ricca di sensualità. In quel momento Andrea prende
una decisione: vuole Diana nel suo letto, a ogni costo.</b></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><b>All’inizio Diana è confusa dalle
attenzioni di Andrea. È il padre di una sua allieva e intrecciare con lui una
relazione non è affatto professionale. Eppure i suoi sensi si risvegliano ogni
volta che lo vede, rendendole impossibile resistergli.</b></i></div>
<i><b><br /></b></i>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><b>Scandalosi legami è la storia
indimenticabile di una donna fragile che subisce il fascino di un uomo potente
e bellissimo, in un mix esplosivo di erotismo e seduzione. Ma è anche la storia
di un’adolescente, Viola, alle prese coi primi turbamenti d’amore: quel
sentimento proibito e scandaloso che nutre per Jacopo, il proprio insegnante di
inglese.</b></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Buona lettura!</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<b>CAPITOLO 1</b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<b><br /></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Diana si affrettò su per le
scale, con il cuore che le batteva forte nel petto. Odiava arrivare in ritardo
al lavoro, ma quella stramaledetta mattina la sveglia aveva pensato bene di non
suonare e così ora si ritrovava a correre come una maratoneta, nella speranza
che il preside non venisse a sapere che aveva lasciato la classe scoperta per
dieci minuti buoni.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Stava per raggiungere la porta della III
B, quando la voce di Lucia, la bidella del secondo piano, la bloccò
all’improvviso. – Professoressa Ricci, meno male che è arrivata! È attesa con
urgenza in sala professori.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
A Diana mancò un battito. – In sala
professori? Ma come faccio con la classe? Chi mi tiene i ragazzi?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lucia le indirizzò un sorriso indulgente e
si scostò un ricciolo biondo platino dalla fronte. – Non si preoccupi, ci penso
io. Vada tranquilla.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Diana si morse il labbro inferiore,
indecisa sul da farsi. Era strano che Alberti la convocasse in sala professori,
piuttosto che in presidenza. A meno che non fosse rimasto lì ad attenderla,
orologio alla mano, sperando di beccarla al suo arrivo per farle una bella
lavata di capo. Evidentemente il caro preside non immaginava che, in caso di
ritardo, lei avesse un accordo con la collega di matematica, la quale le
portava i registri direttamente in classe, evitandole di dover passare dal
proprio armadietto a prenderli.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Alla fine si decise. Non poteva far finta
di nulla e mettersi a fare lezione. Prima o poi avrebbe dovuto affrontare
Alberti, faccia a faccia. Con un sospiro rassegnato ridiscese la scalinata fino
al piano sottostante e si infilò in sala professori, pronta a ricevere le
lamentele del preside. Ma l’uomo che trovò ad attenderla non assomigliava
neanche lontanamente ad Alberti.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWKE2W9vJcFVhzVYY0bWhG-sFermUAZUEFDBz2rv-kp7WDMsoKeRDh8KxHaqbVXU40IsZhTj2JaAhU1wGVR9PAu7yVLlKJv1o4K6-eprfeR5XsWmH3c7us1qFO8WdlemIPRgcX228aQXDp/s1600/2fb5e7ad76b75d468d535acbe530a282.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWKE2W9vJcFVhzVYY0bWhG-sFermUAZUEFDBz2rv-kp7WDMsoKeRDh8KxHaqbVXU40IsZhTj2JaAhU1wGVR9PAu7yVLlKJv1o4K6-eprfeR5XsWmH3c7us1qFO8WdlemIPRgcX228aQXDp/s1600/2fb5e7ad76b75d468d535acbe530a282.jpg" height="320" width="239" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Era un uomo alto, bello da togliere il
fiato. Al suo arrivo si voltò e Diana ebbe un’ampia visuale delle sue spalle
larghe, i fianchi stretti e le cosce forti e muscolose che trasparivano dal
completo grigio scuro di Armani. Per un attimo trattenne il respiro,
rimproverandosi di non essersi data una sistemata, prima di piombare in sala
professori come una furia. Doveva avere un’aria scarmigliata e sciatta. In
poche parole impresentabile.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Deglutì, mentre gli occhi azzurro ghiaccio
di quel dio greco si posavano su di lei, penetranti come lame. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Lei è la professoressa Ricci? – chiese con
una voce bassa e roca che la fece rabbrividire.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Diana si sistemò un ciuffo di capelli
dietro l’orecchio, nel vano tentativo di darsi un contegno. – Sì, sono io. Con
chi ho il piacere di parlare?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lo sconosciuto fece un passo avanti per
stringerle la mano. – Mi chiamo Andrea Sartori. Sono il padre di Viola, una sua
allieva dell’ultimo anno.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La sua presa era forte e salda. Per un istante
Diana si dimenticò di respirare.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i>Viola?
Rifletti, Ricci. Rifletti.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Sì, certo. Viola – Il suo sguardo
scivolò lungo il corpo atletico di quell’uomo, fino a posarsi all’altezza
dell’inguine. Ma tornò immediatamente a guardarlo in faccia, colta da
imbarazzo. – E in cosa posso aiutarla, signor Sartori?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lui sollevò un sopracciglio e fece un
sorrisino, lasciando intendere di aver intercettato la sua occhiata
inopportuna. – Avrei in mente un paio di idee, professoressa Ricci. Comunque,
sono qui per parlare di mia figlia. Ho saputo che il suo rendimento scolastico
è seriamente calato, negli ultimi tempi.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Diana si impose di restare calma. Inspirò piano,
prima di riprendere a parlare. – Apprezzo il suo interesse per il rendimento
scolastico di sua figlia, signor Sartori – cominciò in tono professionale,
sforzandosi di controllare il tremore della propria voce. – Tuttavia, non
ricevo i genitori degli alunni il lunedì mattina. In questo momento dovrei
essere su in classe, a svolgere la mia lezione. Ho lasciato l’aula incustodita
per venire a parlare con lei.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il dio greco si appoggiò con la schiena a
uno degli armadietti, fissandola con un’intensità tale da stordirla. Incrociò
le braccia sul petto, mettendo in evidenza i suoi muscoli scolpiti, attraverso
la stoffa pregiata della camicia azzurrina, e distese le labbra in un sorriso
ironico, quasi sprezzante. – E quando crede di potermi ricevere, professoressa
Ricci?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Diana fu percorsa da un brivido. Aveva la
gola secca ed era un miracolo se riusciva ancora a parlare. – Ho un’ora di
ricevimento parenti il giovedì alle undici.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La sua bassa risata la colse di sorpresa.
– Sono un uomo molto impegnato, professoressa. Giovedì a quell’ora dovrei
essere a Londra per una riunione di lavoro a cui non posso mancare. Dubito di
riuscire a trovare il tempo per un colloquio con lei. Che ne dice di stasera a
cena, invece? Posso passare a prenderla alle otto.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Diana sbatté le ciglia, incredula.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Aveva detto a cena? Alle otto?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Per un attimo non riuscì a capire se era
più forte l’irritazione che provava o lo sconcerto. Strinse gli occhi,
sistemandosi meglio gli occhiali sulla punta del naso, e gli lanciò quella che
si augurò essere un’occhiata ricolma di sdegno. – Non sono solita ricevere i
genitori delle mie allieve a cena, signor Sartori – sibilò, irrigidendosi. – Se
vuole parlare con me di sua figlia, dovrà trovare il tempo. Sono stata chiara?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Chiarissima, ma io non sono solito
accettare un “no” come risposta. Mai. – Aveva parlato con la stessa calma con
cui avrebbe discusso un rapporto d’affari, tuttavia c’era qualcosa in lui,
un’indole autoritaria che la rese consapevole del fatto che ciò che diceva era
la pura e semplice verità: non avrebbe accettato tanto facilmente un rifiuto.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Profondamente in collera con lui e con se
stessa, per il solo fatto di subire il suo fascino, gli puntò un dito contro,
agitandolo davanti ai suoi occhi. – Se pensa che mi lasci intimidire da lei, si
sbaglia di grosso. E ora, signor Sartori, se vuole scusarmi ho una classe che
mi aspetta per fare lezione. Addio.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Gli voltò le spalle,
allontanandosi senza dedicargli un’ultima occhiata. Aveva appena varcato la
porta quando udì la sua risata gutturale alle spalle. – Arrivederci,
professoressa. Non è detta l’ultima parola.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i>Ma
come osava?</i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Era certa di non aver mai incontrato un
uomo così arrogante e pieno di sé, e dire che nei suoi trent’anni di vita ne aveva
conosciuti di imbecilli! Sbuffò, esasperata, e si avviò su per le scale con un
diavolo per capello. Quella giornata era iniziata sotto una cattiva stella e
aveva il sospetto che non sarebbe affatto migliorata.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjY9vAfKF1whrZAZW_uy8qc2P31TPIxmX-Terb5_3Lar7VhMs4Det3ctoJx7UAKLJ7sKM5AQKPYlIQOCW7iT5yXlHVmafPI-GAT9gMMr9ViHU3f5ujzHHugb9js0IsMdu4MT_hW8igJlUq6/s1600/f13ff667d13dc2e248e38c6a4ba4e9a2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjY9vAfKF1whrZAZW_uy8qc2P31TPIxmX-Terb5_3Lar7VhMs4Det3ctoJx7UAKLJ7sKM5AQKPYlIQOCW7iT5yXlHVmafPI-GAT9gMMr9ViHU3f5ujzHHugb9js0IsMdu4MT_hW8igJlUq6/s1600/f13ff667d13dc2e248e38c6a4ba4e9a2.jpg" height="320" width="213" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
Laura Gayhttp://www.blogger.com/profile/09156619863253323096noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-3857006182503565795.post-3638174791933417132015-02-26T10:14:00.001+01:002015-02-26T10:14:13.517+01:00Un'altra recensione a "La dama misteriosa"Carissime lettrici,<br />
il blog "La mia biblioteca romantica" ha recensito il mio ultimo romanzo storico/erotico. Trovate la recensione qui: <a href="http://bibliotecaromantica.blogspot.it/2015/02/la-dama-misteriosa-di-laura-gay.html#comment-form" target="_blank">http://bibliotecaromantica.blogspot.it/2015/02/la-dama-misteriosa-di-laura-gay.html#comment-form</a><br />
<br />
Buona lettura!<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjx0pPcAwmZdYVSNo3K_5aSipvRhsf3MgA7FuhAG4mjfnthT2spr6Si2b5DJtXngiRWG-eGLRSZu2MiL2d45lmosc9D_c0MC_LcSmczaUpyBLOeb-ViFgLG3yM984JOwYMUMvlkuTZhO0S1/s1600/Ladamamisteriosa_Medium.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjx0pPcAwmZdYVSNo3K_5aSipvRhsf3MgA7FuhAG4mjfnthT2spr6Si2b5DJtXngiRWG-eGLRSZu2MiL2d45lmosc9D_c0MC_LcSmczaUpyBLOeb-ViFgLG3yM984JOwYMUMvlkuTZhO0S1/s1600/Ladamamisteriosa_Medium.jpg" height="320" width="213" /></a></div>
<br />Laura Gayhttp://www.blogger.com/profile/09156619863253323096noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3857006182503565795.post-15360130015194166592015-02-19T21:09:00.001+01:002015-02-19T21:09:53.115+01:00PAURA D'AMARE (Racconto breve)Carissime lettrici,<br />
da oggi con appuntamento settimanale posterò racconti inediti e romanzi a puntate. Un'iniziativa per farmi conoscere attraverso le mie storie e i miei personaggi che spero vi sia gradita.<br />
Cominciamo con un racconto breve, un rosa crime che ha per protagonista una donna poliziotto.<br />
Buona lettura!<br />
<br />
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<b>PAURA D’AMARE</b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i>New York, 14 febbraio 2013, ore 20:00 </i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il tenente Samantha Reed si inginocchiò
davanti al corpo senza vita, riverso sul pavimento. Si trattava di un uomo
sulla cinquantina, coi capelli corti e brizzolati. Gli occhi, sbarrati, di un
colore a metà fra il grigio e l’azzurro. Era immerso in un lago di sangue.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Sollevò lo sguardo fino a incontrare quello dell’agente Morrison, in
piedi accanto a lei. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Chi è la vittima?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Un imprenditore. Il suo nome è William Cox. Sposato, senza figli. Fedina
penale pulita.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Samantha annuì e, dopo essersi rialzata, si guardò attorno.
L’appartamento era piuttosto piccolo, ma dotato di tutte le comodità. Tappeti
Aubusson, pavimenti di marmo, un grande letto a baldacchino con lenzuola di
raso: evidentemente la vittima amava le antichità ed era schifosamente ricca.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– In che modo è stata uccisa?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Morrison si infilò la mano in tasca e tirò fuori un sacchetto di
plastica. – Arma da fuoco: una glock 36. Un bel gioiellino.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Mmm, falla avere alla Scientifica. Voglio che controllino se ci sono
delle impronte.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Morrison sospirò e si infilò di nuovo il sacchetto in tasca. – Brutto
giorno per un omicidio, vero, tenente? Mia moglie chiederà la mia testa quando
la informerò che rientrerò tardi, stanotte. Voleva festeggiare con una cenetta
romantica. Ha persino mandato i bambini a dormire dai nonni.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Samantha sogghignò. Morrison era un omone alto un metro e novanta e
metteva quasi paura, a guardarlo. Però era un pezzo di pane. A casa sua era
senz’altro la moglie a portare i pantaloni.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– A chi lo dici. Aspetta che avvisi Alex dello straordinario di stasera…
non sarà affatto contento.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Alex Mitchell era il suo fidanzato da tre mesi. Un vero record per lei,
che non portava mai avanti una relazione per più di una settimana.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Come se si fosse ricordata solo in quel momento del suo appuntamento di
quella sera, Samantha prese il cellulare e compose in fretta il numero del
fidanzato.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Alex rispose al terzo squillo. – Sam, dove sei? – la sua voce, dal tono
fermo, sembrava vagamente preoccupata.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– C’è stato un omicidio. Sono sul luogo del delitto, fra la nona e la
ventunesima strada. Mi spiace, ma dovremo rimandare la cena di stasera.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Come? Ma è San Valentino!</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Vallo a dire all’assassino. Forse se ne sarà dimenticato.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il suo sarcasmo lo irritò. Samantha lo intuì dal silenzio che seguì. Ma
lei cosa poteva farci? Era un poliziotto, Cristo, e per i poliziotti non
esistevano Natale, Pasqua o San Valentino, che lei, tra l’altro, considerava
una festa assai sopravvalutata. C’era bisogno di un giorno particolare per
celebrare l’amore? Lei odiava le sdolcinatezze e Alex lo sapeva.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lui probabilmente contò fino a dieci prima di risponderle. – Non
parlarmi con quel tono, Sam. Sai che non lo sopporto. Non mi importa quanto
farai tardi, ma voglio che tu mi raggiunga quando avrai finito.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– D’accordo. Ci proverò.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Ah, Sam…? </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Dimmi.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Ti amo.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lei trattenne il fiato. Ancora non riusciva a confessargli i suoi
sentimenti, forse perché non aveva capito esattamente cosa la unisse a lui.
Alex era un uomo affascinante, enigmatico, ed era incredibilmente bravo a
letto. Tuttavia lei non era fatta per le storie d’amore. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Sospirò. – Sarò da te al più presto – disse, sbrigativa. Poi riattaccò e
si rivolse a Morrison. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– C’è dell’altro?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Sì. Abbiamo trovato questo, accanto alla vittima.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Morrison consegnò a Samantha un altro sacchettino di plastica. Lei lo
prese e ne esaminò il contenuto.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Un orecchino di perla. Fa esaminare anche questo. Voglio i risultati
sulla mia scrivania, domani mattina.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Morrison ridacchiò. – I ragazzi della Scientifica non saranno contenti.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Samantha non commentò. Girò i tacchi e lasciò la stanza. Aveva ancora un
mucchio di lavoro da sbrigare, in centrale. Non intendeva perdere tempo.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfxVuDSFvVOs8PBn2pREZGTeQvWiNHzXcXeHUbkVQ5DW0NW8OsAAUDAzEiR-qj6_Hqjg3BYxnAPeVo7Mnq6AGAKoKCbGlUmFFXnHlZ_2BkWn64gzgPuZ3ZDibRMlBZjwQWpt1pUE5uFl3W/s1600/shutterstock_84807460.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfxVuDSFvVOs8PBn2pREZGTeQvWiNHzXcXeHUbkVQ5DW0NW8OsAAUDAzEiR-qj6_Hqjg3BYxnAPeVo7Mnq6AGAKoKCbGlUmFFXnHlZ_2BkWn64gzgPuZ3ZDibRMlBZjwQWpt1pUE5uFl3W/s1600/shutterstock_84807460.jpg" height="320" width="213" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Mezzanotte era passata da un pezzo
quando il tenente Reed raggiunse l’elegante dimora di Alexander Mitchell. La
settimana prima lui le aveva dato le chiavi, affinché potesse entrare e uscire
a suo piacimento. Bene, almeno non avrebbe svegliato l’intera servitù.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Mentre si introduceva all’interno della villa sospirò. I Mitchell erano
una delle più importanti famiglie di New York. Il padre di Alex era un senatore
molto stimato e sua madre un’ereditiera. Questo avrebbe dovuto dissuaderla
dall’avere una relazione con lui: erano troppo diversi.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lei era cresciuta nei bassifondi della città e aveva dovuto lottare per
avere il posto che occupava nella polizia. Alex invece aveva sempre avuto la
strada spianata: finito il college, aveva frequentato una delle università più
prestigiose e, in seguito, aveva fondato una sua società. Possedeva più soldi
di quanto lei stessa potesse immaginare.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Chiedendosi per l’ennesima volta perché si trovava lì, si diresse verso
l’immensa sala da pranzo. Probabilmente lui aveva già cenato, ma aveva visto la
luce filtrare attraverso la porta. Di sicuro la stava ancora aspettando.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Imprecando mentalmente aprì la porta e lo vide. Era seduto a tavola con
un bicchiere di brandy in mano.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Suppongo di essere arrivata un po’ tardi per la cena – disse,
entrando. Lui sollevò uno sguardo pigro su di lei e il suo cuore perse un
battito. Dio, era sfacciatamente bello. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Alex posò il bicchiere e si alzò per andarle incontro. – Ho ordinato una
cena fredda. Quindi, no. Non sei in ritardo. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lei non riuscì a staccargli gli occhi di dosso. Alto e con le spalle
ampie, il suo fidanzato indossava un paio di jeans scoloriti che mettevano in
risalto le sue cosce muscolose. Oltre ai jeans, portava una semplice maglietta
di cotone, nera. Era terribilmente sexy.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Alex – mormorò, quando lui fu così vicino da poter sentire il suo
fiato sul collo. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Gli occhi blu di Alex incatenarono i suoi. – Mi sei mancata, Sam.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lei sdrammatizzò: – Be’, non ci vediamo solo da ieri sera.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Sai cosa intendo dire. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Le mani di Alex scivolarono sulle sue spalle. Ne avvertì la pressione
sulla pelle e un brivido caldo le serpeggiò nelle vene. Com’era possibile che
lui le facesse ogni volta quell’effetto? Era come una droga.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Baciami – gli disse, senza poter più aspettare. Voleva sentire il suo
corpo solido contro il proprio e dimenticare le ore trascorse in centrale, a
esaminare file e compilare moduli. Purtroppo c’era ancora troppa burocrazia.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Alex sorrise. Un sorriso lento e seducente. – Ho l’impressione che anche
tu abbia sentito la mia mancanza. Fai tanto la dura, ma…</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Oh, stai zitto e baciami!</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lui non se lo fece ripetere. Le catturò le labbra, invadendole la bocca
con la lingua. Alex sapeva come baciare una donna. Il suo sapore la inebriò,
mentre un intenso desiderio si impossessava delle sue facoltà mentali. Gli era mancato
davvero e quella consapevolezza la sorprese. Fino a quel momento non aveva mai
avuto bisogno di nessuno: lei era un cuore solitario. Ma Alex stava vincendo
tutte le sue difese, lasciandola in balia di un sentimento di cui aveva una
paura folle: l’amore. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Fu con fatica che si staccò da lui. – Andiamo di sopra.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lui ridacchiò. – Sono molto tentato, ma non abbiamo ancora cenato. Sarai
affamata.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Sì, ma non di cibo.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Samantha insinuò una mano sotto la sua maglietta, accarezzandogli il
petto. La sua pelle era bollente. Era eccitato, proprio come lei.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Coraggio: hai appena detto di aver fatto preparare una cena fredda.
Quindi non si rovinerà, se prima saliamo di sopra a divertirci un po’.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Gli mordicchiò il lobo di un orecchio, strappandogli un gemito. Quello
che le ci voleva era un po’ di sesso. Sesso selvaggio, per allontanare lo
stress di una giornata di lavoro. In fondo era San Valentino, no? A cosa
serviva la festa degli innamorati, se non a fare sesso?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Sei una strega, lo sai? – fece lui, prendendola per mano. –
Dannazione, mi hai convinto.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiunATCMwMbIjw3P3VGY64s01lf5HFQDsPp_sFVISbp7U_jEJL2klatXsRuA28gR2RKmK4EAPQLvg_0BH9q8d8CJU-zhsguwWqf9Uq2sNlIiZEL4CLRLvPcc1NNMzxrzs6yq6I6qcX97zHg/s1600/richardarmitage.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiunATCMwMbIjw3P3VGY64s01lf5HFQDsPp_sFVISbp7U_jEJL2klatXsRuA28gR2RKmK4EAPQLvg_0BH9q8d8CJU-zhsguwWqf9Uq2sNlIiZEL4CLRLvPcc1NNMzxrzs6yq6I6qcX97zHg/s1600/richardarmitage.jpg" height="320" width="213" /></a></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Salirono le scale a due a due e,
quando furono nella camera di Alex, lui chiuse la porta con un calcio. Intanto,
Samantha si era liberata delle scarpe e del pullover di lana. Sotto indossava
un reggiseno nero di pizzo, che aveva comprato apposta per quell’occasione. La
faceva sentire sexy.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Quando ebbe lasciato cadere anche
la gonna di jeans, cercò Alex con lo sguardo.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lui si era andato a sedere sul letto, la schiena appoggiata ai cuscini e
le braccia incrociate sul petto, come in attesa.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Corrugò la fronte – Be’, tu non ti spogli?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Un sorriso pigro gli incurvò le labbra – Volevo godermi lo spettacolo.
Dai, vieni qui.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Samantha non se lo fece ripetere e lo raggiunse, inginocchiandosi sul
materasso di fronte a lui. Indossava ancora il reggiseno, gli slip e le calze
autoreggenti nere.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lui le fece segno col dito di avvicinarsi di più, senza staccare gli
occhi dai suoi.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Samantha si sentiva il cuore in gola. Solo lui le faceva quell’effetto:
le gambe divennero di gelatina, mentre le guance si arrossavano. Solo con un
tremendo sforzo di volontà riuscì a mettersi a cavalcioni su di lui.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– E ora che mi hai qui, cosa hai intenzione di fare? – chiese, in un
sussurro.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Alex inclinò la testa, avvicinando le labbra al suo seno. Si fermò solo
quando furono talmente vicine a un capezzolo, da poterlo sfiorare.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Questo – rispose, con voce roca.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La tensione sessuale era a mille. Samantha avrebbe voluto gridare,
quando infine la bocca di Alex calò su di lei succhiando il capezzolo,
attraverso il pizzo del reggiseno. Cielo, avrebbe potuto farla venire solo
così. Chiuse gli occhi, mentre lui si dedicava all’altro capezzolo.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Carino il tuo reggiseno – le disse Alex, staccandosi. – Ora toglilo.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Samantha era così accaldata da sentirsi impacciata nei movimenti, come
una ragazzina inesperta. Come diavolo faceva a ridurla in quello stato, ogni
volta? Con mani tremanti slacciò il reggiseno e lo lanciò lontano. La corrente
d’aria fredda che percepì sui capezzoli, bagnati della sua saliva, li fece
diventare duri come sassolini. Quando Alex ne strinse uno, tra il pollice e
l’indice, Samantha sentì come una scossa elettrica che si irradiò dal suo seno
fino alle mutandine.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Era terribilmente eccitata.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Alex, ti voglio. Adesso.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Si protese verso di lui per togliergli la maglietta. Voleva… no, <i>doveva </i>sentire la sua pelle calda, sotto
le mani. Gli accarezzò i pettorali scolpiti, fino ad arrivare alla cerniera dei
Jeans.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lui rise. Una risata roca, gutturale e tremendamente sexy.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Siamo impazienti, Sam? </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lei liberò la sua erezione dai jeans e, mentre l’accarezzava lentamente,
su e giù, lo vide abbassare le palpebre e sospirare.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Adesso chi è impaziente, Alex? – il suo sguardo era vittorioso. – Vuoi
che smetta?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Sei una dannata strega!</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ridendo, Samantha si tolse le mutandine e, aiutandosi con la mano,
introdusse il membro palpitante di Alex dentro di lei. Le parole non avrebbero
potuto descrivere il piacere che provò in quel momento, sentendosi un tutt’uno
con lui. Incatenò gli occhi ai suoi e continuarono a guardarsi, mentre si
muoveva piano, su di lui. Quello non era solo sesso. Era qualcosa di più.
Qualcosa che non riusciva a spiegare nemmeno a se stessa.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPbn0ceyXgWoo_MrwW0zmYNCTORB93pzrXNDXHg3EhSB3DQfPrm0IWGlxUROxLc8-AMNV1MH8FXSSMKSJgGpgwgV5oB2d3kLt4vDnLMQSJxWYqVYCs-6pmYrv3FhTKPWQXUJeyvmA6tS5N/s1600/10394552_291890274350711_4928839989736229134_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPbn0ceyXgWoo_MrwW0zmYNCTORB93pzrXNDXHg3EhSB3DQfPrm0IWGlxUROxLc8-AMNV1MH8FXSSMKSJgGpgwgV5oB2d3kLt4vDnLMQSJxWYqVYCs-6pmYrv3FhTKPWQXUJeyvmA6tS5N/s1600/10394552_291890274350711_4928839989736229134_n.jpg" height="241" width="320" /></a></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Dopo l’amplesso, mentre giaceva
rilassata fra le braccia di Alex, Samantha cominciò a sentirsi inquieta. Lanciò
un’occhiata alla sveglia digitale, posata sul comodino. – Si è fatto tardi,
forse dovrei andare.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lui strofinò il naso contro il suo collo. – Mmm, perché non ti fermi a
dormire?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Samantha si irrigidì. Non si sentiva pronta per quello. Aveva bisogno
dei suoi spazi e non le andava di condividerli, nemmeno con un uomo dal fascino
magnetico come Alex.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Devo alzarmi presto domani mattina e non riuscirei a dormire con te
accanto – una risatina la scosse. – Ti ho già detto che sei un vero stallone?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– No, ma lo prendo come un complimento. Davvero, Sam: dovresti fermarti
a dormire. Sei stanca e non hai nemmeno cenato. Prometto che farò il bravo e ti
lascerò riposare.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lei si mise a sedere, passandosi una mano fra i capelli corti. Li teneva
così perché erano più comodi e, per fortuna, ad Alex non dispiaceva. Sosteneva
che i suoi capelli corti, sempre spettinati, fossero dannatamente sexy.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Mi piacerebbe. Sul serio. Ma domani avrò una giornata pesante. Ci sono
varie persone da interrogare e…</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Sam?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Sì?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Non insultare la mia intelligenza. Queste sono scuse. Per quale motivo
dormire nel mio letto ti getta nel panico in questo modo?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lei si morse il labbro, scendendo dal letto e cominciando a raccogliere
i propri indumenti, sparsi sul pavimento.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Alex, per favore, dammi tempo.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Una risata stizzita la colse di sorpresa. Era irritato. Forse più che
irritato e se l’era andata a cercare, solo che… non poteva e basta. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Gli lanciò un’occhiata in tralice, mentre si rivestiva in fretta. – Ti chiamo
domani.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Sam, non farmi sentire come un dannato idiota. Non mi piace essere
usato solo per il sesso.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lei ridacchiò. Era nervosa e, quando si innervosiva, finiva sempre per
peggiorare le cose. Gli si avvicinò per posargli un bacio lieve sulle labbra. –
Credevo che a voi maschietti piacesse fare sesso, senza impegni.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Alex le afferrò il polso, stringendolo in una morsa. – Se cercassi solo
una facile scopata, non avrei bisogno di te, tenente Reed. Ci sono centinaia di
donne disposte a venire a letto con me.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Non ne dubito. Ma ti eccitano allo stesso modo?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il lampo d’odio che lesse nei suoi occhi blu notte le fece capire di
avere esagerato, ma era troppo tardi per rimangiarsi quelle parole stupide.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Buona notte, Alex – disse, infilandosi le scarpe e avviandosi verso la
porta. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lui non le rispose.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGZdx9C5TXKSkjrS1zj0O5uwd2r46izgYQiyNLLa3z0DnNx2k7jEacs49LBdosKzxOBz_HYE0A5nen9VkmSM65ppJXfG7Faj6wwoD90hQb1og5CLe75QE8KsukXNWhygT8zwQwK2iE8k0W/s1600/nathan.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGZdx9C5TXKSkjrS1zj0O5uwd2r46izgYQiyNLLa3z0DnNx2k7jEacs49LBdosKzxOBz_HYE0A5nen9VkmSM65ppJXfG7Faj6wwoD90hQb1og5CLe75QE8KsukXNWhygT8zwQwK2iE8k0W/s1600/nathan.jpg" /></a></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Samantha trascorse l’intera notte
a esaminare le foto scattate sul luogo del delitto. Qualsiasi cosa era meglio
dei cupi pensieri che l’avevano assalita dopo aver lasciato la casa di Alex.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Quando iniziò gli interrogatori, la mattina seguente, aveva un forte mal
di testa e una fame da lupi. Neppure il caffè della centrale riuscì a darle
sollievo.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ascoltò con impazienza le lacrime della vedova dall’aria inconsolabile. Eppure,
dalle informazioni che aveva raccolto, i due coniugi erano sul punto di
divorziare. Considerato il fatto che lui si scopava un'altra, le suonava un po’
strana tutta quella disperazione.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– È stata quella donna! – gridò, prima di soffiarsi il naso. Non ci fu
bisogno di chiederle a chi si riferisse.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Cosa glielo fa pensare? La loro relazione procedeva a gonfie vele.
Perché mai avrebbe dovuto assassinare il suo ex marito?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Lui non era il mio ex marito! D’accordo, c’erano stati dei dissapori
fra noi, ma avevamo intenzione di tornare insieme. Lui era andato da lei per
dirglielo.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Samantha registrò quell’informazione e si voltò verso l’agente Morrison.
– Metti a verbale.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Sì, tenente.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Riportò l’attenzione sulla vedova. Era una donna elegante, con capelli
biondi, striati d’argento. Al collo portava una collana di perle. Aggrottò la
fronte. – Bella collana – disse con noncuranza.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Come, prego?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Samantha indicò il gioiello. – Adoro le perle. Quella collana sarebbe
perfetta insieme a un paio di orecchini della stessa fattura.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il viso della donna si rabbuiò. Nervosismo? No, sembrava piuttosto
imbarazzata.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– È un regalo del mio ex amante. Probabilmente avrei dovuto
restituirgliela l’altra sera, quando abbiamo rotto, insieme agli orecchini che
mi ha portato. Erano fatti con lo stesso tipo di perle. Mi disse che erano
perfetti abbinati alla collana.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Un sospiro. – Quella sera gli ho raccontato di Will. Del fatto che
pensavamo di tornare insieme. Non volevo farlo soffrire, io…</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La vedova riprese a piangere, stringendo il fazzoletto convulsamente fra
le mani. Non sembrava mentire. Il suo dolore era autentico.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Può dirmi il nome del suo amante, Mrs Cox?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lei sollevò lo sguardo, quasi non avesse capito bene la domanda. – Il
suo nome? – un altro sospiro. – Avevo una relazione con George Hunter, il migliore
amico di Will. Credevo che lo sapesse. Non l’ha già interrogato?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Samantha annuì, gettando un’occhiata di intesa all’agente Morrison. –
Sì, è stato il primo a essere interrogato. Ma non ha fatto alcun accenno alla
vostra relazione.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La vedova scrollò le spalle. – George è una persona molto riservata.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Non ho dubbi in proposito.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Talmente riservata da aver omesso un particolare fondamentale nelle
indagini. Lui e la moglie della vittima se la spassavano alla grande, finché
lei non ha troncato la relazione per tornare fra le braccia del marito. A quel
punto, roso dalla rabbia, Mr Hunter ha raggiunto l’amico nel suo appartamento
da scapolo e gli ha sparato al cuore. Probabilmente ha lasciato cadere
l’orecchino per depistaggio, inducendo la polizia a sospettare di una donna.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Una mossa molto astuta – fece Morrison, intuendo i suoi pensieri.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lei sorrise. – Può andare, Mrs Cox. Ci è stata di grande aiuto.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Samantha osservò la donna allontanarsi con la fronte corrugata. Un
attimo dopo, il collega della scientifica fece capolino dalla porta. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Hai i risultati?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Sì, tenente. Non ci crederà mai…</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Ci sono le impronte di Mr Hunter?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Come fa a saperlo? – La sua espressione stupita era quasi comica. E
così Hunter non si era neppure preoccupato di indossare un paio di guanti o di
eliminare le impronte. Spesso chi commetteva omicidi passionali faceva errori
pateticamente stupidi.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Senza rispondere, Samantha si alzò dalla sua sedia e si avviò verso
l’uscita. Stava per lasciare la centrale quando si trovò di fronte Alex, l’espressione
leggermente accigliata.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il cuore accelerò i battiti. – Cosa ci fai qui? – fece in un sussurro.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
– Non volevo venire, ma non ce la faccio a starti lontano. Sam, se fra
noi è finita voglio che tu me lo dica chiaramente. Sto impazzendo senza di te.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Samantha accorciò la distanza fra loro, senza staccare un attimo gli
occhi dai suoi. – Grazie per essere venuto. Sono una perfetta idiota, non è
vero? Stavo per rovinare tutto perché non avevo il coraggio di dirti quanto ti
amo.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lui
trasalì. – Cosa hai detto? Ripetilo.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lei rise. – Ho detto che ti amo, Alex Mitchell. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
In un attimo si ritrovò avvinghiata a lui, le labbra premute contro le
sue. Quando si staccarono aveva il cuore in gola. – Ora devo andare – fece,
riluttante. – Ti raggiungo stasera. Se non sbaglio, ti sono debitrice di una
cena.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Alex appoggiò la fronte alla sua. – Perché stasera e non ora? Al diavolo
la cena, ho voglia di te. Ti voglio nuda, nel mio letto.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Samantha rise più forte. – Sono decisamente tentata, ma non posso. Ho un
assassino da arrestare.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<b>FINE<o:p></o:p></b></div>
Laura Gayhttp://www.blogger.com/profile/09156619863253323096noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3857006182503565795.post-59592168574800427762015-02-18T22:12:00.000+01:002015-02-18T22:12:05.006+01:00La dama misteriosa - recensioneRomance and Fantasy for Cosmopolitan Girls ha recensito il mio ultimo romanzo, "La dama misteriosa". Grazie, Silvia!<br />
<br />
<a href="http://fidibooksblog.blogspot.it/2015/02/la-dama-del-mistero-2-laura-gay.html?spref=fb" target="_blank">http://fidibooksblog.blogspot.it/2015/02/la-dama-del-mistero-2-laura-gay.html?spref=fb</a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqgxrFYlzhlVzVOs9_bLR8l2zGa9qDuzZ6WEwqhnXUGclKN788UnNW8GEcbS1yMuVfv84vSXisLY6mWYUn7cAm4evZTM9jXbG0bdYahjSW_bUWvE_mWdlhb_N97l5tmJwaZ3ohMAsS3rql/s1600/Ladamamisteriosa_Medium.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqgxrFYlzhlVzVOs9_bLR8l2zGa9qDuzZ6WEwqhnXUGclKN788UnNW8GEcbS1yMuVfv84vSXisLY6mWYUn7cAm4evZTM9jXbG0bdYahjSW_bUWvE_mWdlhb_N97l5tmJwaZ3ohMAsS3rql/s1600/Ladamamisteriosa_Medium.jpg" height="320" width="213" /></a></div>
<br />Laura Gayhttp://www.blogger.com/profile/09156619863253323096noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3857006182503565795.post-24707533422829064042015-02-18T22:08:00.000+01:002015-02-18T22:08:30.346+01:00Una notte indimenticabile - recensioneIl mio ultimo racconto erotico recensito nel blog di "Insaziabili Letture". Grazie, ragazze!<br />
<br />
<a href="http://insaziabililetture.blogspot.it/2015/02/recensione-una-notte-indimenticabile-di.html" target="_blank">http://insaziabililetture.blogspot.it/2015/02/recensione-una-notte-indimenticabile-di.html</a><br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6izAmPkByGm4ipjWZlNyULIOMDTpJa_dK_46xU05CLlFcmXCGriUROYrbZ2fMz1D-rLoQ1gN2CsZlFFMmHGndp5wqV1T6kIcQgDm_7CkruxRRROXTU1uDx8sdEGWB0e8GTbhRwUdyhx-T/s1600/Cover+senza+sfumature+47+bassa.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6izAmPkByGm4ipjWZlNyULIOMDTpJa_dK_46xU05CLlFcmXCGriUROYrbZ2fMz1D-rLoQ1gN2CsZlFFMmHGndp5wqV1T6kIcQgDm_7CkruxRRROXTU1uDx8sdEGWB0e8GTbhRwUdyhx-T/s1600/Cover+senza+sfumature+47+bassa.jpg" height="320" width="239" /></a></div>
<br />Laura Gayhttp://www.blogger.com/profile/09156619863253323096noreply@blogger.com0