SCANDALOSI LEGAMI - SECONDA PUNTATA
Andrea Sartori rimase a fissare
la porta della sala professori con un sorrisino divertito. Quella donna lo
aveva sorpreso ed era una cosa che gli accadeva di rado. A una prima occhiata
gli era parsa insignificante, infagottata com’era in un abito di una taglia più
grande e coi capelli pettinati in un rigido chignon, fuori moda. Ma poi aveva
notato i vaporosi riccioli bruni che sfuggivano all’acconciatura, ricadendole
disordinati sul collo e sulle spalle, e l’immagine che gli era saltata agli
occhi era stata quella di una donna che si era appena alzata dal letto, dopo
una notte di sesso selvaggio.
Era bastata quell’immagine a provocargli
una violenta erezione.
E che dire dei suoi occhi? Erano di un
verde chiarissimo, quasi spento, ma quando si animava per qualcosa, lanciavano
bagliori dorati che le donavano un fascino irresistibile. E lui non era proprio
riuscito a resistere alla tentazione di invitarla a cena, non certo per parlare
di Viola.
Cazzo, desiderava la professoressa Ricci
nuda in un letto!
Il solo pensiero gli toglieva il respiro.
Scosse il capo, come per scrollarsi quel
pensiero di dosso. Lo attendeva una pesante giornata di lavoro e un uccello
duro e palpitante nei calzoni era l’ultima cosa che gli serviva. Ma diamine, se
ripensava a quei limpidi occhi verdi fissi sul suo inguine, quasi vogliosi, be’,
era decisamente difficile darsi una calmata.
Gli sarebbe servita una doccia fredda.
Forse due.
D’istinto afferrò il cellulare e compose
il numero del ristorante Galante, il suo preferito a Torino. L’avrebbe messa
alle strette. Che lo volesse o no, avrebbe cenato insieme a lui quella stessa
sera.
* * *
Viola si attorcigliò un ciuffo di
capelli attorno a un dito e sospirò. La lezione di italiano le pareva
interminabile, nonostante quella mattina la professoressa fosse arrivata in
ritardo. Era entrata in classe spettinata e di pessimo umore; poco ci mancava
che facesse un’interrogazione a tappeto su Dante. L’avevano scampata proprio
per un pelo e solo grazie a Daniela, la sua compagna di banco, che le aveva
ricordato che doveva ancora finire di spiegare la poetica del Leopardi.
Smise di simulare un qualche interesse per
la lezione e sbuffò. La cosa strana era che la prof sembrava averla presa di
mira: non smetteva di fissarla con aria torva, come se ce l’avesse con lei; il
che non aveva senso. Cercò di ricordare se per caso ne avesse combinata una
delle sue, ma non le veniva in mente nulla. Beh, ultimamente era parecchio
distratta, doveva ammetterlo. Tuttavia…
Qualcuno bussò alla porta e la Ricci
interruppe la spiegazione, alzando gli occhi al cielo. – Avanti! – borbottò
contrariata. Un attimo dopo il nuovo insegnante di inglese entrò in classe, le
labbra incurvate in un autentico sorriso.
Viola sussultò sulla sedia.
Respira,
dannazione. Respira.
Jacopo Torre era un
prodigio della natura. Era difficile attribuirgli un’età: sembrava aver
superato da poco la trentina, ma aveva un’aria talmente giovanile che a volte
era difficile non considerarlo un coetaneo, piuttosto che un insegnante. Aveva
i capelli neri come la notte, tagliati cortissimi, ed era bello come Lucifero:
un naso dritto e ben disegnato, labbra carnose e un accenno di barba che gli
conferiva un aspetto virile e molto sexy.
Viola si sentì arrossire dalla radice dei
capelli fino alla punta dei piedi, quando si ritrovò a fissare i suoi occhi
grigi, ombreggiati da ciglia lunghe e scure. Si accorse che, dopo aver
scambiato qualche parola con la prof di italiano, si era voltato verso di lei e
ora la fissava come se intendesse prosciugarle l’anima. Notò che aveva delle
ombre sotto agli occhi che tuttavia non toglievano nulla alla sua rude
bellezza.
– Sartori, avrei bisogno di parlarti un
istante se non ti dispiace. La professoressa Ricci ha acconsentito a lasciarti
un paio di minuti. Vuoi seguirmi fuori dalla classe, per favore?
Viola deglutì.
Cavolo, lei lo avrebbe seguito in capo al
mondo!
Mise giù il libro di letteratura e si alzò
in piedi di scatto, rovesciando quasi la sedia. Daniela le lanciò un’occhiatina
maliziosa e lei si sentì andare a fuoco. Riuscire a camminare fino alla porta
fu una vera impresa, sentiva le membra rigide e le viscere che si annodavano,
come se stessero danzando una salsa all’interno del suo stomaco.
Non appena si ritrovò nel corridoio,
sollevò uno sguardo ansioso su di lui e si inumidì le labbra. – Mi dica
professore, in cosa posso aiutarla?
Per un istante che le parve infinito lui non
disse nulla, poi la sua bocca si aprì in un lento sorriso. – Ho in mente un
progetto ambizioso, Sartori. Mi piacerebbe mettere in scena una delle tragedie
di Shakespeare durante la cerimonia di fine anno e vorrei che tu mi dessi una
mano.
Viola sgranò gli occhi, profondamente
colpita. – Perché io?
– Be’, sei una delle mie allieve migliori
e ho notato che hai una predisposizione per la recitazione. Vedrai, sarà
divertente. È un modo fantastico per imparare l’inglese giocando.
Il professor Torre riprese a parlare a
raffica, delineando il proprio progetto nei minimi dettagli. Ma Viola non lo
ascoltava più. Riusciva solo a pensare che avrebbe passato molto del suo tempo
libero insieme a lui e questo bastava a farle battere forte il cuore.
Per chi si fosse perso la prima puntata la trovate qui: http://lauragay.blogspot.it/2015/02/scandalosi-legami-prima-puntata.html
Buona lettura!
Etichette: erotico, New Adult, Romanzi a puntate
2 Commenti:
Ciao Laura.
Questa seconda puntata... l'ho evocata! Accidenti, Andrea con il volto di Sam Heughan è da urlo! Però, però... per avere già una figlia adolescente, se è relativamente giovane come la scelta del suo protagonista suggerisce, deve aver avuto un bel passato! E Diana? Perché si nasconde dietro ad abiti goffi e rigidezza eccessiva? Che cosa ha vissuto, di cosa ha paura? Uhm, mi sa che questi due ne combineranno delle belle, insieme!
E poi, speriamo che Jacopo non spezzi il cuore di Viola in pezzettini troppo minuscoli...
Insomma, sono curiosa!
A presto,
Eva P.
Continua a seguirmi e tutti questi interrogativi troveranno risposta. ;-)
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